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Safari perde il primo posto nello schermo di ballottaggio Windows

Apple non avrà  con il suo Safari la prima e più visibile delle posizioni nello schermo di ballottaggio per installare un browser alternativo in Widnows per i sistemi venduti in Europa. A riferire la cancellazione del vantaggio fissato dall’€™ordine alfabetico (Safari avrebbe contato sul fatto che lo sviluppatore è Apple) è Bloomberg.

In base a quanto riferisce la testata finanziaria, il differente accordo rispetto a quello raggiunto in precedenza tra Microsoft e l’Unione Europea (che ha imposto lo schermo per ragioni anti-trust), sarebbe stato frutto delle pressioni di Opera. La realtà  norvegese aveva sottolineato con forza e in maniera formale l’ingiustificato ed enorme vantaggio assegnato ad Apple, solo ed unicamente frutto del marchio; in pratica un utente avrebbe visto il nome di Safari per primo nella schermata di ballottaggio e sarebbe stato indotto a fare click senza magari scorrere le altre opzioni. Ora, stando alle informazioni raccolte da Bloomberg, ci sarebbe la stessa schermata, ma l’€™ordine di disposizione dei browser sarebbe casuale; in pratica ad ogni installazione apparirebbe una sequenza senza alcun ordine preciso. Sarebbe solo la ‘€œfortuna’€ a stabilire chi avrà  il posto più visibile.

Microsoft, interpellata in merito, ha evitato ogni commento. L’€™Unione Europea, per iniziativa del direttore generale dell’€™ufficio che si occupa della concorrenza, ha anch’€™essa evitato di approfondire l’€™argomento, aggiungendo però che le discussioni con Microsoft sono terminate e che esiste la base per una soluzione robusta che fa fronte alle perplessità  espresse in fase di test. Qualche conferma è giunta dal portavoce di Opera, Tor Odland: ‘€œci attendiamo che l’€™accordo include i cambiamenti richiesti da Opera e che una soluzione finale sia pronta intorno al 15 dicembre’€, ha detto Odland a Bloomberg.

Ricordiamo che l’€™imposizione di uno schermo di ballottaggio per l’€™installazione di un browser in Windows 7 arriva da una azione dell’€™antitrust europeo messo in movimento da Opera cui si sono accodati tutti i concorrenti Microsoft nel campo dei programmi per la navigazione Internet. L’€™accusa era quella di avere fissato per Internet Explorer un vantaggio ingiusto; grazie alla preinstallazione su tutti i sistemi operativi di Redmond, IE avrebbe messo in difficoltà  Firefox, Chrome, Opera e Safari visto che solo un numero ridotto di utenti avrebbe sentito l’€™esigenza di andare a scaricare un altro browser alternativo a quello già  installato. L’€™Unione Europea aveva accettato questa posizione imponendo a Microsoft di offrire una schermata di installazione dei browser all’atto di settare il sistema operativo; Apple, come accennato, grazie al suo marchio aveva ricevuto il primo posto, un vantaggio ritenuto non giustificato anche per la minuscola percentuale di utenti che impiegano il suo browser su Windows.

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