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«Spotify deve chiudere la musica in streaming gratis»

Le pressioni nel mondo della musica esistono eccome e il risultato si vedrà presto, con la chiusura del servizio di musica in streaming gratis di Spotify così come lo abbiamo conosciuto fino a oggi. Questo in estrema sintesi quanto riporta Digital Music News citando numerosi fonti tra gli addetti ai lavori, purtroppo però tutte anonime e per il momento non verificabili. Secondo la testata le pressioni indirizzate a Spotify provengono da due major discografiche, Universal Music Group e Sony Music Entertainment: secondo alcuni si tratterebbe di una proposta, secondo altri invece si tratterebbe di un vero e proprio ultimatum imposto con la forza. Se la vicenda infatti venisse confermata Spotify non potrebbe contrapporre una forza contrattuale adeguata: rifiutando la chiusura e i nuovi termini rischierebbe di vedersi terminare le licenze musicali necessarie per la sua stessa esistenza.

Tra le proposte messe sul tavolo ci sarebbe la richiesta di chiusura del servizio di musica in streaming gratuita a tempo infinito, che potrebbe essere sostituito con un servizio simile ma con durata limitata nel tempo a solamente tre mesi per i nuovi utenti. Chi invece è già utente registrato del servizio freemium di Spotify potrebbe utilizzarlo ancora per 6 mesi. In entrambi i casi, dopo la scadenza di 3 o 6 mesi, l’unica alternativa sarebbe quella di abbonarsi al servizio premium a pagamento o rivolgersi altrove.

Altre major della musica avrebbero adottato un approccio più pacato, tra queste viene citata Warner e anche Merlin, consorzio che riunisce le principali etichette indipendenti. In particolare Warner teme che la chiusura del servizio freemium di Spotify potrebbe spingere gli utenti verso la pirateria, azzerando così completamente gli introiti, rispetto a quelli risicati ma assicurati provenienti dai servizi sostenuti dalla pubblicità. Ancora una volta sull’intera vicenda, presunta o meno, trapela l’ombra di Apple: ormai da mesi circolano voci su possibili pressioni di Cupertino sulle etichette perché chiudano i rubinetti sui servizi di musica concorrenti, in preparazione al lancio del nuovo Apple Music (Beats Music) atteso l’8giugno alla WWDC 2015.

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