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Steve Jobs, né orco, né despota: il ricordo del creatore di Safari

Steve Jobs non fu un orco né un patetico autocrate, ma solo un uomo che aveva una grande responsabilità. Il profilo del defunto fondatore di Apple è di Don Melton a capo del progetto Safari che lo descrive come un eccezionale uomo d’affari e un visionario ma anche un uomo normale, come tutti gli altri alle prese con la gestione della propria famiglia, le preoccupazioni per i figli e persino con l’impegno per un nuovo cucciolo di cane che non ne voleva sapere di dormire la notte.

I ricordi di Steve di Don Melton sono già apparsi online, ma questa volta l’uomo chiave nello sviluppo del motore WebKit e di Safari, il primo browser dell’era moderna del Mac, ha pubblicato il suo testo per intero, una lettura che offre nuovi aneddoti e anche un nuovo sguardo su Steve Jobs. L’ex ingegnere di Apple puntualizza subito che non ha intenzione di guardare i film realizzati su Jobs e nemmeno ha letto o leggerà la biografia ufficiale scritta da Walter Isaacson. Melton non è stato un confidente e nemmeno un amico stretto di Jobs, semplicemente un dipendente di Apple che ha avuto modo in alcune occasioni, non molte in realtà ma significative, di lavorare e parlare con lo scomparso co-fondatore di Apple. Tra le parti più interessanti segnaliamo quelle in cui Scott Forstall offre alcuni consigli a Melton per sostenere la sua prima presentazione di Safari a Steve Jobs.

«Non era un orco né un autocrate da cartone animato. Era solo molto, molto impegnato. Non aveva tempo per gli yes men che si spaventano facilmente, o per quelli che non sanno cosa stanno facendo o di cosa stanno parlando. In questo senso [Jobs, ndr] non era diverso da qualsiasi altro dirigente. Almeno da quelli di buon senso». E ancora: «Steve si aspettava l’eccellenza. Questo è il motivo per cui così spesso l’otteneva». Forstall consiglia a Melton di stare sempre calmo e nel caso in cui Jobs gli rivolgesse una domanda di non improvvisare una risposta a caso né divagare. Naturalmente se Jobs pronunciava la parola “Stop” durante la presentazione occorreva fermarsi al volo e non dovevano esserci obiezioni se il boss dichiarava di voler provare personalmente il prototipo.

Nel racconto di Melton emergono anche dettagli sulla nascita di alcune funzioni e caratteristiche di Safari, come l’indicatore della percentuale di caricamento integrata nella barra degli indirizzi web, una soluzione elegante ma che successivamente avrebbe fatto sembrare Safari più lento dei concorrenti proprio a causa dell’elevata visibilità per l’utente di questo indicatore. Per chi invece è più interessato alla figura di Steve Jobs uomo, sono imperdibili gli aneddoti sulle preoccupazioni di Jobs per i figli condivise con un dipendente che si era presentato stanco e provato a un meeting in Apple dopo una notte insonne passata al pronto soccorso. In quel caso Jobs raccontò la sua esperienza personale, chiese al dipendente se avesse preferito posticipare l’incontro e, appurato che desiderava procedere, si premurò di concedere il resto della giornata libera.

In un’altra occasione invece fu lo stesso Jobs a presentarsi a un meeting visibilmente stanco e provato: dopo essersi scusato con i presenti raccontò che in casa era arrivato un nuovo cagnolino e dopo i primi giorni di balia curati dalla moglie e dai figli, quella notte era stata il suo turno; il nuovo cucciolo non voleva saperne di dormire e così Jobs dovette stare quasi tutto il tempo sul pavimento in cucina cercando di placare il nuovo arrivato.

Il racconto completo Memories of Steve, Ricordi di Steve è disponibile da questo link.

Steve Jobs

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