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Storia di una scoperta archeologica con Google Maps (ma soprattutto con un Mac)

Il nostro affezionato lettore Luca Mori è diventato piuttosto famoso in tutto il mondo, ultimamente.

Lo abbiamo contattato anche noi dopo l’assalto di giornali e telegiornali che volevano sapere da lui come aveva fatto a scoprire intorno a Parma un sito archeologico sconosciuto, semplicemente con l’ausilio di mappe satellitari trovate su Internet.

Della sua impresa si è letto, sentito e visto in tutte le salse, sui media più seri a quelli meno competenti, passando da quelli che ancora considerano Internet un fornitore di bizzarrie o notizie di colore. E ce ne fosse uno che si sia degnato di citare il Mac come mezzo preferito di Luca per lavorare sulla rete.

Ora il nostro lettore è molto felice di rispondere anche alle domande di MacityNet, visto che è un utente Mac di vecchia data e amico nostro: “quante volte ho approfittato delle vostre pagine per trovare notizie utili!“.

Sul mio blog ho cominciato a raccontare della nota vicenda fin dal 4 giugno” ci dice Luca Mori “l’articolo intitolato «Enigma: il Grande Occhio della Bassa» cominciava proprio con una dichiarazione che nessuno ha considerato, ovvero «l’altro giorno, con il mio fido Mac, dopo aver fatto la consueta caccia alle poche e-mail utili…» […] La scoperta del sito archeologico è avvenuta un po’ per curiosità  e un po’ per esperienza. Diciamo che oltre che per lavoro per me l’informatica è una passione“.

Insomma «è uno dei nostri» potremmo dire noi… mai aggiunge “e me ne vanto!“.

MacityNet – Il background?Io con il Mac ho un «amore» che dura da quando è nato. Al tempo, quando iniziavano a circolare i primi PC-DOS/MS-DOS, ed io programmavo ancora in Cobol con il sistema operativo CP/M, andai a lavorare alla IRET a Reggio Emilia, l’unico e primo importatore indipendente di Apple in Italia, per vendere a Parma il rivoluzionario Macintosh, dotato di una vertiginosa RAM di ben 128 Kbyte ma che occupava sulla scrivania lo spazio di un raccoglitore A4. Che fatica a far capire alla gente che quello strano coso che muoveva il puntatore sullo schermo non era un joystick à  la Vic 20, Commodore 64, Sinclair, Atari, etc. Bei tempi… pionieristici, direi“.

MacityNet – E adesso?Oggi mi ritrovo a far tutto con il mio iBook! Se si vuole considerare l’informatica anche un hobby occorre utilizzare strumenti affidabili, altrimenti anche l’hobby può trasformarsi in stress e frustrazione, ne ho passate di tutti i colori, ma non ha ucciso la mia «fede» per Apple e nel suo grande geniale co-fondatore Jobs. Tre anni fa comperai un iBook 12″ che dopo pochissimo mi rubarono entrandomi in casa mentre dormivo. Lo sostituii con un usato da 14″, che qualche mese fa si era completamente piantato per la scheda video difettosa. Inaspettatamente mamma Apple mi sostituì la scheda madre in garanzia, anche se il periodo delle sostituzione era già  passato e la sostituzione me la feci da solo. Oggi sono ancora alle prese con un problemino nei cavi del display e se trovo il tempo lo riapro e me lo riparo. In futuro, quando e se finalmente tornerà  un poco di lavoro (sono un casalingo «per caso» da due anni e mezzo), spero di arrivare a comprarmi un bel PowerBook di ultima generazione“.

MacityNet – Quanto ti infastidisce usare un PC con Windows per poter fare il tuo lavoro con le mappe di Google che ancora non sono molto Mac friendly (almeno nella versione Earth)?Con Windows occorre pazienza, molta. Bisogna sempre mettere in conto un qualche inconveniente di sistema o incompatibilità  hardware. In fondo è lo scotto che Microsoft deve pagare per cercare la massima compatibilità  possibile con tutti gli hardware presenti sul mercato, con inevitabili frequenti conflitti quasi sempre imprevedibili. So di toccare un tasto doloroso per molti fan della mela, ma sono convinto che molto nel mondo Windows sarà  costretto a cambiare quando Apple sarà  compatibile con i processori Intel, perchè ci sarà  la dimostrazione che con le giuste regole e la corretta selezione di hardware e software è possibile ottenere prodotti stabili ed affidabili. In passato Microsoft ci ha provato con NT, ma queste scelte non consentono i grandi mercati a cui è abituata e quindi non ha probabilmente potuto proseguire appieno su quella sana strada“.

MacityNet – Riusciresti ad abbandonare completamente il Mac pur di andare avanti?Per lasciare il mio Mac dovrebbe fallire la Apple… e sono invece convinto che presto in molti cercheranno la compatibilità  dal mondo Windows con in nuovi prodotti Apple su Intel, eliminando questo fastidioso «divario». Sono quindi convinto che anche prodotti come Google Earth o World Wind della NASA saranno disponibili presto anche per i nostri cari Mac“.

MacityNet – Per tornare alla tua scoperta… l’utilizzo delle risorse di Google Maps e Google Earth come ti è venuta in aiuto?Per caso, navigando in Internet tra i forum e i NewsGroup ricordo di aver letto che finalmente il servizio di foto satellitari di Google aveva iniziato a pubblicare immagini dettagliate anche per l’Italia, e così per curiosità  sono andato a vedere dove abito. Quel che ha solleticato la mia curiosità  è stato il vedere la grande ellisse nei campi arati presenti nel comune dove vivo, ma l’individuazione del possibile sito archeologico è avvenuta grazie alla mia passione per i cosiddetti «misteri» di cui spesso parlano anche i media (come ad esempio le famose linee di Nazca in Perù), passione che ti fa sviluppare una certa attenzione per i particolari. Chiaramente poi il fatto che gli archeologi inviati dal Museo Archeologico Nazionale di Parma, abbiano individuato resti di una villa di epoca romana proprio dove avevo riscontrato le anomalie, a fatto scalpore in tutto il mondo. Nessuno certo si poteva aspettare che fosse possibile una simile impresa restando comodamente in casa davanti a un computer“.

MacityNet – Google ha ricevuto tanta pubblicità  gratis da questa storia, ti hanno contattato per ringraziarti, almeno?Ho ricevuto una e-mail di complimenti con la promessa che se gli avessi trasmesso il mio recapito mi avrebbero inviato un «piccolo omaggio» (mai arrivato). Avevo provato a contattarli in precedenza per ottenere l’autorizzazione ad usare l’immagine del ritrovamento per un giornale locale, hanno lasciato passare un mese per poi rispondermi che il servizio assistenza clienti in italiano non è ancora disponibile (nonostante il form presente nel loro sito), quando poi gli ho scritto in inglese ho ottenuto, dopo altre due settimane, soltanto l’invio delle loro regole per l’uso dei loro prodotti, specificando che per usi diversi occorreva una loro specifica autorizzazione (ed era quello che io chiedevo). Oggi la cosa che più mi infastidisce è che esiste gente convinta che la mia storia sia solo frutto di una manovra pubblicitaria di Google, e che io ci stia guadagnando un sacco di soldi, magari fosse vero!. Basti pensare che per gli annunci AdSense che ho messo sul mio blog ho ricavato nel mese di settembre (con 331 clic su circa 58.000 impressioni) meno di 48 dollari, e oltrettutto adesso mi compare un avviso che i pagamenti sono sospesi se non inserisco un PIN che non mi hanno mai spedito… Immaginarsi se devo chiedere lumi all’assistenza Google in Italia. Insomma, direi proprio che con Google non ho nulla a che fare. L’unico augurio che ci dobbiamo fare è che negli Stati Uniti qualcuno si accorga che per la loro sede italiana avrebbero bisogno di persone più capaci, competenti e attente alle necessità  dell’utenza. Soffro a dover dire alla gente che Google Earth non gira in ambiente Unix (e di conseguenza con Mac), se non con un emulatore, che oltrettutto costicchia e non è proprio la soluzione ideale… diciamocelo. Ma ho in serbo una piccola «vendetta», presto tratterò argomenti complementari che tratteranno di GIS in Open Source e quindi saranno i PC con Win ad esserne esclusi, giusto?

MacityNet – Che alternative gratuite ci sono online a Google Maps e Google Earth per aiutarti nelle tue ricerche?In realtà  per Mac OS (e tutto il modo Unix compatibile) poco o niente, in quanto molti servizi disponibili utilizzano risorse tipiche di Windows anche attraverso i browser. Come sai molti programmatori che operano nel mondo Microsoft non si curano dei vari standard e non si preoccupano che i loro prodotti possano girare su tutti i sistemi, e questo è certamente il maggior successo «commerciale» messo a segno da Bill Gates. Io spero che con l’accordo Apple-Intel anche questo si ridimensioni, ci vorrà  tempo ma è possibile. Resta comunque la strada delle capacità  e dell’inventiva dei programmatori nel mondo Apple, che a mio avviso, potrebbero benissimo creare un’interfaccia che sfrutti i flussi di dati utilizzati da Google Maps. Già  ora sono disponibili dei sistemi per ricevere quelle immagini tramite un server web, e Tagzania ne è un esempio, da lì al creare uno strumento specifico per Mac il passo è abbastanza breve“.

MacityNet – Come giudichi nel suo complesso Google? Nella Silicon Valley lo definiscono il nuovo fuoco che muove la vera innovazione hi-tech.Se tralasciamo l’impatto molto negativo avuto con Google Italia, direi che sino ad ora hanno fatto scelte attente e chiare. All’inizio sono stati capaci di farsi delle loro precise nicchie, con prodotti che hanno molto migliorato alcuni servizi essenziali per il funzionamento di Internet, e adesso ne godono i frutti. Non scordiamoci però che sino ad ora non hanno inventato nulla di veramente innovativo, hanno solo migliorato l’esistente; e questo lo può fare qualunque buon gruppo affiatato di capaci programmatori (e nel mondo open source ce ne sono tanti)“.

MacityNet – Ti senti responsabilizzato di tanto parlare di te?Sono un po’ frastornato da tutto questo clamore e da questa enorme responsabilità  che mi sento addosso. Sono consapevole di essere diventato un «fenomeno» che per Internet e l’informatica, soprattutto in Italia, può dare messaggi molto positivi, ma questo mi pesa sulle spalle come un macigno“.

MacityNet – Da parte degli enti statali, governativi o locali, hai ricevuto ringraziamenti o complimenti?Assolutamente no! Basti pensare che anche le principali televisioni italiane hanno in parte ignorato la cosa. RaiTre si è accorta di me solo dopo che la notizia ha fatto il giro del mondo (nonostante l’articolo apparso sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Nature. Ci sono volute centinaia di testate giornalistiche da tutto il pianeta e ben 30.900 siti che ne parlassero perchè venissero a contattarmi… In Italia noi informatici non siamo messi molto bene, non a caso siamo l’unico paese industrializzato che ha subito una regressione nell’ultimo anno (se non erro del 40%) in contro tendenza rispetto al resto del mondo. Le istituzioni e la politica non ci considerano, forse un po’ per ignoranza e forse per paura: Internet è troppo democratica e non la puoi controllare o imbavagliare“.

MacityNet – Che progetti hai per il futuro?Grazie a questa inattesa notorietà  spero di trovare un po’ di lavoro, perchè con la crisi che stiamo passando in Italia è veramente molto dura. Per quel che riguarda questa scoperta sto cercando di attivare al meglio un servizio on-line che oltre a spiegare come sono arrivato alla scoperta, diventi un punto di riferimento per tutti quelli che vogliono provare a ripetere la mia esperienza. Il tutto però senza dimenticare che per queste ricerche occorrono: i giusti strumenti per approfondire (se ne trovano gratuitamente scaricabili da Internet per tutti i sistemi, Mac compreso); è necessario conoscere le leggi; occorre approfondire la storia del luogo che si va ad indagare e per questo è necessario interpellare scienziati competenti, e su internet se ne trovano tanti e molto disponibili. Tutto questo è possibile farlo da casa attraverso Internet, ed intendo dimostrarlo proprio con il mio sito“.

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