Edward Snowden può ora aggiungere la voce “artista” al suo curriculum o, meglio, “persona marginalmente responsabile della creazione di opere artistiche”. The Verge spiega che il Victoria & Albert Museum di Londra ospiterà il prossimo mese una mostra e una delle “opere” consiste in un MacBook Air smontato e un disco rigido di Western Digital sul quale in passato sarebbero stati memorizzati documenti sottratti dall’NSA.
Il computer è stato simbolicamente distrutto nel 2013 da un redattore di The Guardian consapevole di essere all’epoca osservato dal Government Communications Headquarters (Quartier generale del governo per le comunicazioni) del Regno Unito.
Alan Rusbridger, allora caporedattore del giornale, ha definito l’atto “un pezzo di simbolismo particolarmente inutile” giacché le autorità sapevano già che esistevano copie dei dati.
La mostra, intitolata “All of This Belongs to You” (tutto questo appartiene a te) è parte di “un laboratorio per la trasparenza e visibilità” nella quale sono mostrate opere particolarmente originali accanto a oggetti quali l’ultrasicuro CryptoPhone500 o il router Onion Pi che permette di trasformare il Raspberry Pi in un proxy Tor.
Non è la prima volta che oggetti distrutti sono riproposti come arte. Nel 2013 una Ferrari sfasciata è stata venduta come oggetto d’arte contemporanea per 250.000$. Il Salvage Art Institute è un’organizzazione che recupera lavori danneggiati dai magazzini delle assicurazioni per farle ritornarle nel “mondo dei vivi”; questa ospita e presenta opere d’arte danneggiate, considerate una “perdita totale” nel corso dello spettacolo “Life and Death of Works of Art”. Le opere sono mostrate su carrelli che fanno pensare un po’ a un obitorio, quasi come fossero dei cadaveri o zombie, in un limbo tra la vita e la morte. Per l’organizzazione le opere danneggiate, spogliate del loro valore, hanno spesso natura reversibile e sono oggetti in attesa di essere “resuscitati”.
