Grazie al nuovo archivio di immagini storiche disponibile su Flickr è possibile realizzare, almeno in parte, il sogno proibito di sempre di scienziati e sognatori: viaggiare nel tempo. Fino a oggi gran parte delle enciclopedie online e degli archivi Internet si è concentrato sulla digitalizzazione, raccolta e catalogazione dei testi: ora grazie al progetto di Kalev Leetaru, ricercatore presso la Georgetown University avviato grazie ai fondi messi a disposizione da Yahoo, proprietaria di Flickr, è possibile viaggiare nel tempo in modo molto più semplice e immediato, osservando le decine di migliaia di fotografie e immagini storiche catturate in automatico dai libri digitalizzati e allo stesso modo fornite di tag, descrizione, didascalia a riferimenti testuali.
L’idea di Kalev Leetaru è semplice e geniale: a partire dagli algoritmi impiegati per digitalizzare i milioni di libri dell’Internet Archive, che individuano il testo, evitano le immagini e trasformano tutto in PDF, il ricercatore ha creato un codice ad hoc che ora riconosce le immagini e le foto finora trascurate, per creare in automatico file JPG con tag e tutti i dati di riferimento. Questa procedura è stata effettuata su 600 milioni di pagine digitalizzate su libri, riviste e pubblicazioni che partono dal 1500 fino al 1922, anno in cui, saremo portati a dire purtroppo, entra un vigore il codice di copyright. Fino ad ora sono state pubblicate oltre 2,6 milioni di immagini con l’obiettivo finale di pubblicarne circa ben 12 milioni.
Grazie alla possibilità di scorrere le foto liberamente oppure di effettuare ricerche per parole o soggetti desiderati, è possibile esplorare i profondi cambiamenti nell’arte di visualizzare il mondo e gli oggetti della vita quotidiana nel tempo. Leetaru spiega che le immagini e le foto provengono da pubblicazioni non facilmente accessibili al grande pubblico e che gli originali sono andati persi da tempo, per queste ragioni l’archivio delle immagini storiche risulta ancora più sorprendente e prezioso. Il sogno del ricercatore è che un giorno tutto questo database iconografico potrà essere integrato con Wikipedia, completando così da un punto di vista grafico e visuale le informazioni della più grande enciclopedia del mondo.
