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Wi-Fi in giro per il mondo: Londra

Prosegue la nostra serie di articoli per testare su piattaforma Mac i collegamenti wireless nelle maggiori città  del mondo, con i sistemi che Apple ha reso popolari, introducendo per prima AirPort nel 1999.

In questa occasione, dopo essere stati agli aeroporti di Milano e Roma, a New York City (nel 2003 e nel 2004) e a Parigi, vi diamo conto di come e cosa mette a disposizione una megalopoli come Londra.

Nella galleria di immagini che segue vi diamo ampio riscontro della varietà  di diverse location che sono coperte da reti Wi-Fi e che sono quindi accessibili da iBook o PowerBook, oggetto di ogni utente-nomade Mac e che non può non portarsi appresso nei suoi viaggi su questo pianeta, rimanendo collegato a Intenet o per la posta elettronica o per qualunque altro servizio, da iChat al web all’FTP e quant’altro.

Benché il nostro primo scopo è sperimentare, indi suggerirvi, le soluzioni più comode/funzionali e soprattutto più economiche, partiamo con la segnalazione dell’AppleStore aperto proprio lo scorso novembre 2004 nella centralissima Regent Street.

Nel magnifico negozio di Apple basterà  arrivare con uno dei tantissimi mezzi di trasporto londinesi (magari rossi e a due piani), sedersi sulle panche dell’area internet café o sulle poltroncine del teatro e, senza che nessuno vi chieda alcunché, “agganciare” con il proprio PowerBook o iBook dotato di scheda AirPort l’hotspot del negozio: navigherete a banda larga per tutto l’orario d’apertura (e spesso oltre, se stazionate sul marciapiedi esterno).
Naturalmente sono a disposizione anche i computer in demo del negozio per approfittare della rete.

A seguire una serie di soluzioni assolutamente accessibili, anche se però non a costo zero, pochi altri locali privati vi offrono connettività  Wi-Fi gratis in questa città , si può trovare qualche pub o altro locale ma sembra brutto entrare senza nemmeno consumare una pinta birra, non vi pare?

Ciò che è ampiamente accessibile a Londra è proprio il Wi-Fi (si legga per esempio la lista globale di BT, che vanta un ampio roaming), in Europa è una delle città  con maggior diffusione del sistema wireless, peraltro la concorrenza tra vari operatori non ha fatto altro che aumentare l’offerta, variare i costi ma contemporaneamente far nascere quel concetto di roaming tra telecom che tutti desiderano, dopo ormai essersi abituati a quello della telefonia cellulare.

Operano vari operatori a Londra, ma per il concetto di funzionalità  che vorremmo continuare a perseguire, vi illustriamo solo i più presenti: BT Openzone/T-Mobile HotSpot consorziate in WBA assieme a Telecom Italia e Swisscom Eurospot.

Inutile precisare che anche moltissimi alberghi delle più importanti catene o quelli autonomi ormai offrono collegamenti via Ethernet o Wi-Fi dalle camere, ma con spese molto variabili e a volte servizi discontinui (noi abbiamo purtroppo verificato quest’ultimo problema in un hotel Best Western della zona di Paddington).

Dobbiamo registrare solo un malfunzionamento nel nostro test sulle location pubbliche: si tratta della rete Wi-Fi del McDonald’s di Regent Street, non solo non era monitorata da alcun addetto del ristorante ma quando abbiamo fatto presente che c’era un blackout ci è stato risposto che BT avrebbe provveduto alla sistemazione solo all’indomani (era tardo pomeriggio), quindi non ci è rimasto che provare altrove, ma ormai la nostra consumazione era stata acquistata. I ristoranti McDonald’s vendono alle casse delle card con codici personali a tempo, costano 1 sterlina per accesso da mezz’ora o 2 sterline per un’ora.

Prima di partire per la Gran Bretagna abbiamo provato a “percorrere” le schermate necessarie all’acquisto di voucher a tempo, ovvero codici che ci autorizzavano l’uso di poche ore della rete, quanto necessario per stilare questo test.

Mentre il sito di Swisscom appare estremamente ingarbugliato per arrivare alla pagina dell’acquisto di tali voucher (nemmeno un paio di telefonate al numero verde internazionale dell’operatore svizzero sono state risolutive), quello di BT Openzone mira in modo diretto a quanto da noi ricercato, con traduzione anche in italiano. T-Mobile UK offre la modalità  d’acquisto online direttamente nella location oppure via SMS, ma con un cellulare T-Mobile e relativo addebito in fattura del consumo (1 sterlina e mezza ogni quarto d’ora), non sembra possibile approfittarne in anticipo come per gli altri operatori.

Acquistare 1 ora di collegamento Wi-Fi, anche non consecutivo, costa 6 sterline (circa 8 euro e mezzo) con BT; acquistare 1 ora costa 5 sterline (circa 7 euro) con T-Mobile; acquistare mezz’ora costa 4,90 euro con Swisscom in UK.

Acquistare 24 ore di collegamento Wi-Fi costa 10 sterline (circa 14 euro e mezzo) con BT; costa 13 sterline (circa 19 euro) con T-Mobile; costa 22 euro con Swisscom in UK.

Acquistare 1 mese di collegamento Wi-Fi costa 40 sterline (circa 58 euro) con BT (4.000 minuti); costa 45 sterline (circa 65 euro) con T-Mobile; costa 140 euro con Swisscom in UK.

L’acquisto online in ogni caso avviene via carta di credito, sul posto alcuni rivenditori possono offrire account da comperare anche con contanti. Spesso un account acquistato per un paese non funziona in un altro in roaming, fate molta attenzione ai dettagli se intendete usufruire nello stesso arco di tempo del collegamento in più nazioni attraversate dal vostro viaggio.

Una volta ottenuto un codice login e una password questi dovranno essere inseriti nel portale dell’hotspot locale relativo alla rete wireless del vostro abbonamento, da quel momento qualunque altra funzione sarà  disponibile a banda larga.

Nel nostro test, effettuato tramite un hotspot BT Openzone ma grazie ad un account in roaming di tre ore messoci gentilmente a disposizione da T-Mobile UK, abbiamo potuto verificare una buona banda sufficiente per uploadare diverse fotografie ai server di MacityNet, nessun genere di difficoltà  a trovare segnale pieno e ad essere accettati dalla rete, insomma tutto facile e perfettamente funzionante come illustrato nelle immagini che vedrete nella nostra galleria.

La galleria fotografica completa è su questa pagina di MacityNet.

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