Continua la lotta di Sharp per resistere in un mercato sempre più complesso e competitivo ma almeno ora emerge qualche segnale di speranza anche se la situazione è tutt’altro che risolta.
La società giapponese, che ha la sua forza in numerosi brevetti importanti e tecnologie promettenti (IGZO), deve ancora compiere alcuni complessi passi tra cui il primo sarà onorare il pagamento di 200 miliardi di yen e per farlo ha deciso di vendere gran parte delle azioni Pioneer in suo possesso, almeno così riferisce il quotidiano economico Nihon Keizai Shimbun. Poiché possiede il 9.2% di azioni Pioneer, Sharp è anche il maggior azionista della multinazionale specializzata in intrattenimento digitale. Il mercato azionario sembra aver accolto positivamente la notizia, tanto che il titolo ha registrato un’impennata in borsa. Da notare che Sharp non ha ufficialmente comunicato nulla, ma il giornale nipponico è solitamente molto ben informato.
Secondo il quotidiano Nikkei, Sharp avrebbe nel frattempo registrato un utile operativo di poco piu’ di 20 miliardi di yen (200 milioni di dollari) nel secondo semestre dell’esercizio fiscale chiuso il 31 marzo scorso, superando il target di 13,8 miliardi di yen grazie in particolare al taglio dei salari e alle maggiori vendite di schermi LCD. Se quest’ultime indiscrezioni saranno confermate, potrebbe essere un buon segno per la ripresa definitiva dell’azienda. I manager della società hanno lavorato molto negli ultimi mesi abbassando i costi, riducendo gli inventari, offrendo pre-pensionamenti e tagliando anche alcuni posti di lavoro, mossa quest’ultima inconcepibile fino a poco tempo fa giacché Sharp, una società nata producendo fibbie per cintura all’inizio del secolo scorso e che ha costruito le sue fortune sulle matite meccaniche (ever ready sharp), nel corso della sua storia non era mai ricorsa ai licenziamenti.
[A cura di Mauro Notarianni]
