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ATI: i nostri chip per tutti

L’offensiva di ATI per recuperare quote di mercato e credibilità  arriva ad un punto di svolta. Dopo l’annuncio di nuove tecnologie e di accordi con vari OEM un comunicato annuncia ieri la cessione in licenza dei suoi chip a terze parti che potranno quindi costruire schede grafiche basate su processori ATI.La notizia è di grande rilievo e segna, come accennato, una svolta strategica. Fino a ieri la società  di Markham, in Ontario, aveva commercializzato in esclusiva i suoi chip costruendo in casa le schede oppure cedendo i processori ai produttori di computer. Mai aveva concesso il design di riferimento delle sue schede a terze parti oppure venduto la sua tecnologia, una prospettiva diametralmente opposta a quella del suo maggior concorrente, Nvidia, che non produce schede ma vende unicamente chip.La scelta di ATI mira proprio ad emulare il modello di Nvidia che si è dimostrato efficiente e produttivo, sia in termini di conquista del mercato che finanziariamente.In realtà  al momento non è chiaro se i canadesi seguiranno esattamente la strategia di Nvidia. In particolare non è chiaro se continueranno ad esistere schede con il marchio ATI; il comunicato non è molto esplicito al proposito. L’impressione è però che piuttosto difficilmente sul mercato continueremo a vedere scatole per schede 3D marchiate ATI. Il compito di commercializzare schede aggiuntive potrebbe essere infatti affidato unicamente alle terze parti. ATI invece continuerà  ad occuparsi, come si legge esplicitamente nel comunicato, di produrre processori e schede per gli OEM come Apple.La nuova strategia della società  canadese ha ricadute anche sul mondo Mac. E’ infatti chiaro che se a tutt’oggi la stragrande maggioranza delle schede aggiuntive di ATI è compatibile anche con Mac in forza di un accordo con Cupertino, in futuro il supporto della nostra piattaforma potrebbe essere affidato unicamente a scelte strategiche delle terze parti. I chip, insomma, saranno compatibili ma le schede potrebbero non includere i drivers.Le ricadute sul piano pratico però sarebbero, a nostro giudizio, modeste. I Mac da sempre hanno gli acceleratori 3D integrati e il mercato delle schede aggiuntive è molto piccolo. Se l’accordo tra ATI ed Apple tiene non cambierà  quindi nulla per il nostro universo visto che il numero di coloro che acquistano schede per aggiungerle dopo la vendita della macchina è irrisorio e chip e schede ATI continueranno ad essere presenti nei nostri computer, prodotti direttamente da ATI. Se le terze parti decideranno di non supportare più il Mac gli unici ad essere realmente danneggiati potrebbero essere coloro che intendono aggiornare le loro macchine anche se non si può escludere che i drivers scaricabili da ATI o inclusi nei Mac possano far funzionare anche le schede commercializzate senza drivers per Mac.Di più al proposito potremo saperne al Computex di Taipei che inizia il prossimo 4 giugno. Allora ATI rivelerà  tutti i dettagli della sua nuova strategia, compresi i nomi dei primi licenziatari dei chip

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