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Apple all’attacco dei “Pod”

Se c’€™era qualche dubbio sul livello di attenzione coltivato da Apple a tutela dei suoi marchi registrati e i nomi commerciali dei suoi prodotti, un paio di episodi capitati nei giorni scorsi dovrebbero cancellare ogni questione in merito. Secondo quanto riferiscono alcuni siti, infatti, Cupertino dopo avere preso di mira siti Internet, produttori di accessori e testate giornalistiche che richiamavano nel nome l’€™iPod, ha ulteriormente esteso il suo interesse, arrivando anche in ambiti che poco o nulla hanno a che fare con il player ma che usano il termine ‘€œPod’€ in qualche prodotto.

E’€™ il caso, ad esempio, di Mach5Products che produce un dispositivo denominato Profit Pod. Secondo Apple il nome, come si legge sul Financial Times che riporta alcuni brani della lettera inviata dagli avvocati di Cupertino a Dave Ellison proprietario di Mac5Products, ‘€œincorpora una parte sostanziale del marchio registrato iPod’€. In aggiunta a questo ‘€œProfit Pod, come iPod, riceve e trasmette dati, viene usato in abbinamento ad un computer e con videogiochi. In più è piccolo, piatto e ha uno schermo’€. In quanto tale, secondo Apple, Mach5Products dovrebbe cambiare il nome e abbandonare la richiesta, già  inoltrata, di registrazione del marchio. Il che potrebbe anche essere comprensibile se non si considerasse che Profit Pod è solo un accessorio che viene usato per tenere traccia dell’€™attività  dei giochi arcade installati nelle sale giochi. Ellison ha già  fatto sapere che non ha alcuna intenzione di abbandonare il nome del suo prodotto.

Forse più attinente con l’€™ambito di iPod è l’€™attività  di TightPod, un’€™altra delle aziende che ha ricevuto una lettera dagli avvocati di Apple. Secondo i legali di Cupertino produrre fodere di protezione per dispositivi Mp3 e usare il termine ‘€œPod’€ genera confusione degli utenti e in quanto tale la proprietaria, Terry Wilson deve cambiare il nome del suo prodotto.

Sarah Wright, avvocato specializzato in materia di copyright e nomi registrati, intervistata da C/Net ritiene non inusuale l’€™azione di Apple. Secondo la Wright ‘€œmolte aziende operano per tutelare i loro marchi registrati facendo in modo che non vengano assunti formalmente. In caso contrario sarebbe molto difficile tutelarsi contro terze parti’€. Secondo la Wright sarebbe stata proprio la richiesta di registrazione all’€™autorità  competente avanzata da Mach5Produts e da TightPod, più che il nome in sé, il fattore scatenante dell’€™azione di Apple.

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