E’ stato lo stesso Vinton Cerf, uno dei padri storici di Internet, a fare l’annuncio: da oggi le tabelle dei Dns e il sistema fondamentale dei server dell’Icann (quelli che reggono in piedi tutta Internet gestendone il sistema degli indirizzi) hanno allineato alla versione ormai vecchia di sei lustri (IPv4) il nuovo IPv4.
Cosa cambia. In pratica, adesso sarà possibile ricominciare ad avere indirizzi internet a disposizione. Non perché stessero terminando le lettere dell’alfabeto (la lunghezza di un indirizzo “in chiaro” non è tassativa, a differenza della forma dell’indirizzo numerico) ma perché stavano terminando le combinazioni dettate dai quattro gruppi di tre numeri attualmente in uso.
Con il nuovo sistema (per il quale le ultime versioni di Linux, Windows XP e naturalmente Mac Os X sono pronti già da tempo) diventano miliardi di miliardi le possibili combinazioni numeriche, sbloccando il problema della “scarsità dei numeri IP”. I due sistemi “correranno” in parallelo per venti anni.
Uno dei mercati che più potranno sfruttare questo risultato è il pervasive computing. In effetti, anche la telefonia di terza generazione e successive potrà sfruttare al meglio questo fatto. Perché adesso qualunque device potrà avere un indirizzo IP anche statico, col vantaggio di poter essere sempre raggiungibile in tempo reale. Potrebbe essere anche l’inizio della fine per Dhcp e Nat…