La RIAA assieme alla National Music Publisher’s Association e alla Harry Fox Agency avevano fatto causa ad Audiogalaxy lo scorso mese per aver infranto la legge sui diritti d’autore, ma con questo accordo, Audiogalaxy necessita di ottenere il permesso da un autore musicale, o dall’editore e/o dalla casa discografica per condividere materiale coperto da copyright, e accorda di pagare una somma non specificata agli editori musicali e alla industria discografica.
La domanda adesso e’ su cosa ne sara’ di Audiogalaxy, che attualmente attrae milioni di utenti tramite l’offerta, inutile negarlo, di un menu pressoche’ infinito di materiale musicale pronto ad essere scaricato gratuitamente.
La via della legalita’ si e’ gia’ dimostrata dura per Napster (che e’ stato costretto a chiudere i battenti e questo mese ha fatto richiesta di bancarotta), anche se il suo attuale editore, Bertelsmann, il gigante tedesco dei media, pare attenda ancora una possibilita’ per farlo tornare online.
La battaglia della RIAA contro i servizi di free file sharing continua, e
nel mirino ci sono Morpheus, Kaaza, Grokster, MP3Board e Madster.
I programmi che si basano sa AudioGalaxy come Satellite, continueranno a funzionare, ovviamente con un parco musicale “ridotto”.
[A cura di Marco Centofanti]