Dopo Napster anche Audiogalaxy finisce nel mirino della RIAA.
La potente associazione dei discografici americani lo scorso venerdì ha denunciato in tribunale la società che gestisce il servizio di scambio on line di files musicali. L’accusa è quella di non avere posto filtri efficaci che impediscano ai client che si connettono ai suoi server di scaricare musica copiata illegalmente.
Audiogalaxy, che consente di fare ricerche on line mediante un’interfaccia Web e di scaricare con un client le canzoni trovate, come molti altri servizi centralizzati ha posto dei limiti al suo servizio. Tra questi l’esclusione dal dowwnload di canzoni che vengono via via indicate come protette da copyright. I filtri però presuppongono che il titolo e il nome dell’autore siano scritti correttamente e questo favorisce l’aggiramento della disposizione semplicemente cambiando un vocale o una consonante. Audiogalaxy cerca di fermare questo fenomeno tracciando ogni possibile variazione nel titolo o nel nome dell’autore, ma si tratta di un’impresa difficile come ha dimostrato il caso Napster.
Secondo la RIAA Audiogalaxy avrebbe anche operato con grande leggerezza e inesperienza: ‘Un programmatore al primo anno di studio ‘ ha detto Matt Oppenheim uno dei responsabili della RIAA ‘ avrebbe fatto meglio di loro’
Audiogalaxy è uno dei primi cloni di Napster e nonostante la popolarità di altri servizi on line e i filtri ne abbiano offuscato la popolarità , viene ancora oggi usato molto intensamente. Anche gli utenti Mac, che pure non sono ufficialmente supportati da Audiogalaxy, grazie ai cloni del suo cliente (Satellite per Mac OS classic e Sputnik per Mac OS X), sono in grado di utilizzare i suoi servizi.