Chi pensava che con l’annuncio di due giorni fa MTI avesse messo un punto fermo e conquistato un primato nel campo delle batterie al metanolo deve ricredersi. La tecnologia degli alimentatori a reazione chimica, capaci di sostituire la ricarica elettrica con una per la quale si userà una bomboletta del tutto simile a quelle degli accendini, fa infatti passi da gigante e ora è il colosso giapponese a prendere la scena.
Toshiba, uno dei principali protagonisti della ricerca delle cosidette celle a combustibile, ha infatti annunciato una batteria che per concezione e possibili sviluppi è del tutto simile a quella presentata da MTI. Anche in questo caso è stata eliminata la necessità di pompe per miscelare il metanolo all’acqua e anche in questo caso la concentrazione del metanolo è assai più alta rispetto ai primi prototipi.
L’esito è una batteria di 22×56 millimetri con un serbatoio di appena 2 cc che con un peso di 8,5 grammi è in grado di fornire 100 mW, abbastanza per alimentare un riproduttore audio MP3 per 20 ore ininterrottamente. La batteria, definita di tipo ‘passivo’ ha un elettrodo capace di dare la stessa quantità di energia di uno cinque volte più grande e di tipo attivo, ovvero dotato di pompa e ventola e che impiega metanolo in concentrazione inferiore.
Toshiba pensa di introdurre questo tipo di batterie al metanolo già a partire dal prossimo anno. L’obbiettivo è arrivare ad un livello di 2W a 4 Volts, quanto potrebbe servire ai cellulari di prossima generazione.
Inizialmente le batterie, nei piani di Toshiba, non serviranno ad alimentare direttamente i telefoni, ma verranno impiegate in configurazione ‘mista’; in pratica la batteria al metanolo servirà a ricaricare quelle agli ioni di litio senza bisogno di usare il tradizionale alimentatore.