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BlackBerry Pearl, la svolta di RIM

E’ talmente nuovo, che ancora il plug-in per collegarlo al Mac non c’è. PocketMac, l’azienda indipendente che fornisce soluzioni software per collegare palmari e telefoni di varia fatta ai computer di Apple (e che tramite un finanziamento di RIM regala i plug-in di tutte le periferiche BlackBerry), sul sito ha una scritta: “Coming Soon!” messa a richiesta delle prime centinaia di utenti Mac canadesi e americani che avevano iniziato a tempestarla di email di richiesta. Perché il nuovissimo BlackBerry Pearl, lanciato da poco più di una settimana in Canada e Usa e ancora inedito in Europa (ma già  pronto e nelle mani della redazione di Macity per un test on the road che si preannuncia come “estremo”, con tanto di viaggi in differenti paesi e continenti nei prossimi giorni), è già  un successo.

Dopotutto, non poteva essere altrimenti. La generazione 4.2 del software che rende il telefono-palmare un piccolo oggetto del desiderio per i mail-dipendenti ha fatto fare un salto in avanti di tutto rispetto alla gestione e alle funzionalità  del telefono. Ma dietro la tecnologia del terminale c’è molto di più: un nuovo assetto dei server BlackBerry che consentono di utilizzare al meglio anche per gli utenti consumer (quelli cioè non dotati di posta elettronica aziendale) le funzionalità  sinora riservate prevalentemente ai manager delle grandi società .

Nei prossimi giorni presenteremo una prova on the road approfondita, per adesso diamo un’occhiata alle caratteristiche del telefono e prima ancora alle tecnologie utilizzate. RIM ha lanciato alcuni anni fa i suoi telefoni in grado di mostrare e far funzionare la posta aziendale come se il terminale fosse un’appendice del computer d’ufficio grazie ad un’applicazione server utilizzata dalle aziende e una dalle compagnie di telefonia mobile. Si tratta di una soluzione in grado di rendere “push” la posta che solitamente è invece utilizzabile dai terminali mobili in modalità  “pull”.

Cosa vuol dire. Anziché connettere il terminale alla casella di posta per scaricarla (“pull”), il server installato nell’azienda e quello nel provider telefonico (ad esempio, Vodafone) consentono alla posta di “comparire” sul telefonino non appena arrivano alla casella i posta. In più, le operazioni effettuate sul BlackBerry si ripercuotono sulla casella, cosicché la posta cancellata o quella a cui rispondiamo compaiono anche sul computer d’ufficio e non solo sul terminale. Questo, per quanto riguarda il passato, centrato sul concetto di BlackBerry Enterprise Server o Bes.

Invece, RIM ha sviluppato e perfezionato nel tempo un sistema chiamato BIS o BlackBerry Internet Server, che permette di “catturare” senza modificarle le mail di 10 indirizzi di posta elettronica qualsiasi (il servizio funziona perfettamente con Gmail, Mac.com, la posta di Macity e anche un account di una grande università  del Nord Italia), facendo pervenire al BlackBerry i nuovi messaggi non appena questi arrivano sulle rispettive caselle di posta elettronica remote dei server. Insomma, le stesse funzionalità  di BES anche per BIS.

Ma se l’innovazione tecnologica sul server, che è accompagnata anche dall’opera di convincimento che RIM ha operato verso i principali gestori telefonici – i quali adesso offrono anche una modalità  per sim ricaricabili o a contratto di 25 euro al mese per traffico dati BlackBerry sufficiente a gestire un’intensa attività  di posta -, è importante, altrettanto lo è la nuova generazione di telefoni in via di commercializzazione da parte di RIM. Infatti, per portare la posta alle masse, RIM non ha solo bisogno di far evolvere le sue soluzioni server (il “dietro le quinte” invisibile ai clienti), ma anche di creare telefoni che abbiano “appeal” per la sfiziosa utenza consumer.

blackberry pearl

Ecco quindi che arriva il Pearl. La prima innovazione, più visibile, è la tastiera. Utilizza la già  sperimentata tecnologia Sure Type, in pratica come il T9 ma con una tastiera QWERTY “condensata” nella metà  dei tasti. E’ il primo punto di forza e anche di crisi: permette di realizzare telefoni più sottili ed eleganti, ma mette un po’ in crisi chi è abituato da una vita al T9 di Nokia o delle altre case. Ma c’è anche la “perla” da tenere di conto.

L’interfaccia dei BlackBerry storicamente è basata sul concetto – peraltro sempre innovativo – di rotellina laterale cliccabile. Partendo dal principio che per muoversi su una lista di mail e poi attraverso un testo sia sufficiente muoversi lungo un solo asse, RIM aveva in effetti avuto la geniale idea di creare una rotellina posta alla destra dell’apparecchio (perfetta sia per destri che mancini) con cui scorrere la posta e via dicendo. Al consumer questo però non basta. Ecco che arriva la “perla”, cioè una sfera incastonata al centro dell’apparecchio, che si illumina e che soprattutto permette di scorrere sia orizzontalmente che verticalmente il testo o le funzioni. Innovativa e pratica, oltre che bella da vedere.

In più, slot per schede Mini-Sd, la fotocamera digitale da 1,3 megapixel e la capacità  di riprodurre audio-video-immagini sono i complementi alle funzioni “aziendali”, cioè visionare tra gli altri gli allegati Microsoft Word, Excel, PowerPoint, Corel WordPerfect, Adobe Pdf, archivi zip, Jpg, Gif, Html e testo Ascii. Oltre a Bluetooth, 64 MB di memoria interna e Maps per organizzare le cartine dei viaggi on the road, sistema di riconoscimento vocale e suonerie polifoniche.

Insomma, piccoli BlackBerry crescono e si dirigono vero il mondo aziendale. La sensazione è che sia un sistema abbastanza completo e il primo impatto è molto positivo. Rimangono le preferenze organizzate con lo stesso spirito dei vecchi BlackBerry, ci sono una montagna di opzioni “tecniche” che non servono assolutamente per l’utente finale ma danno la sensazione allo smanettone di essere “in controllo” di tutto. Il punto migliore è la nuova perla di comando e il design assolutamente da telefono “bello” di fascia alta. La nota che suscita la maggiore perplessità  è la tastiera “compatta” e il sistema SureType, che per chi è abituato al T9 può risultare ostico e difficile da assimilare. Ma dietro l’angolo sta per arrivare il fratello maggiore del Pearl: si tratta del futuro BlackBerry 8800, che verrà  commercializzato nel 2007 e che porta con sé la tastiera completa QWERTY (proprio come un Treo o i precedenti BlackBerry) e la compatibilità  UMTS che manca invece al Pearl. E la scelta si farà  ancora più ampia…

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