Steve Jobs non si commuove, anche perché siamo ancora all’inizio del suo keynote dell’edizione 2004 del MacWorld di San Francisco. Le novità saranno tante, per una delle edizioni migliori, oscurata solo da quella del 2003 che aveva riversato un tale quantitativo di nuovi prodotti hardware e software da fare praticamente storia a sé stante. Ma Steve Jobs all’inizio richiama l’attenzione su un prodotto nato venti anni fa: il Macintosh 128K.
Le prime pubblicità del computer che ha introdotto mouse e interfaccia grafica per tutti sono un viaggio nel tempo, soprattutto per chi, nella hall del Moscone Center ha i capelli bianchi e ricorda ancora quale incredibile “rottura” era stata rispetto al passato (che per gli utenti Microsoft durò ancora undici anni!) un momento di commozione c’è.
Steve Jobs lo sa, da consumato front-man e cala al momento giusto, quando la platea è cotta a puntino, l’asso. “Vi ricordate quello spot che è stato trasmesso una sola volta, nel 1984, durante il XXVI Superbowl?”
Se lo ricordano in molti, mentre fissano l’immagine statica sul megaschermo del keynote di un’atleta che corre inseguita da un gruppo di poliziotti, vestita con una maglietta bianca e un paio di shorts rossi, unici elementi colorati in un mondo completamente grigio, in bianco e nero.
Lo spot, creato dall’agenzia Chiat/Day per Apple, con la regia di un giovanissimo (e reduce dal successo di Blade Runner dell’anno precedente) Ridley Scott, ha fatto storia. Lo studiano nelle università di Scienze della comunicazione di tutto il mondo e, dopo venti anni, è ancora in grado di emozionare. Emoziona anche la versione che a sorpresa Steve Jobs fa proiettare. Con un abile lavoro di post-produzione è stato cambiato un particolare, però. Adesso la giovane lanciatrice del martello, che si schianterà in faccia al Grande Fratello/Bill Gates, indossa un iPod.
I ragazzi di Apple sono ancora i ribelli di Guerre Stellari, in lotta permanente contro l’omologazione e gli standard proprietari dell’azienda di Redmond. Venti anni fa, con il Macintosh, hanno creato un computer “per il resto di noi”, insegnando a milioni di utenti a “pensare in modo differente”, come recitano due delle più popolari campagne dell’azienda di Cupertino.
Lo spot di Ridley Scott termina con la frase: “Il 24 gennaio Apple computer introdurrà il Macintosh. E vedrete perché il 1984 non sarà come “1984”. L’applauso che segue mostra che nessuno tra quelli in sala, neanche i più giovani nati dopo il 1984, hanno dimenticato.