Da un lato Perl, il linguaggio interpretato adatto alla realizzazione di applicazioni web e popolarissimo tra i programmatori Linux-Unix è una delle feature che di default si trovano sotto il guscio Aqua di Mac Os X. Dall’altro, uno dei framework, ambienti di sviluppo e programmazione, è Cocoa, l’ambiente evoluto da OpenStep di NeXT per la programmazione in C a oggetti.
Il problema, per così dire, è che cosa c’è nel mezzo, cioè come unire i due ambienti. Con una piccola applicazione realizzata da un gruppo di volontari del mondo Open Source che si sta sempre più interessando a Mac Os X, è possibile gettare un ponte tra i due mondi.
Chiamata Camel Bones, ossa di cammello, e giunta alla release 0.2.1, l’ultima versione consente di risolvere alcune incompatibilità con Panther.
Lo scopo dell’ambiente è quello di consentire la realiazzazione di una classe “ibrida” di programmi nativi per Mac Os X che, sfruttando il framework e l’interfaccia grafica del Developer Kit per Cocoa di Apple siano però realizzati come applicazioni Perl. Si apre la strada a un nuovo mondo di .app per Mac, in grado di dare ancor più velocità e potenza ai web server della mela di Cupertino con la facilità di programmazione dell’ambiente grafico pensato per Cocoa.