L’autore di Sasser ha confessato. La conferma che il giovane (appena 19 anni) creatore di quello che con tutte le sue varianti resta uno dei virus più devastanti mai venuti alla luce, ha accettato tutte le accuse dichiarandosi colpevole viene dal tribunale di Verden, dove è in corso il processo a suo carico. Sven Jaschan, questo il nome del pirata, in realtà , aveva già ammesso le sue colpe, ma solo di fronte alla polizia.
Sasser ha provocato danni di enorme portata favorito da una enorme rapidità di diffusione. Il virus non passava da un computer all’altro via e-mail, ma usando un bug di Windows che gli permetteva di ‘riprodursi’ semplicemente passando da un computer all’altro connesso ad Internet. Sasser ha fermato le prenotazioni della British Airways, impedito il servizio postale a Taiwan, determinato il caos nel sistema informatico dei Guardacoste americani, e bloccato la rete di PC della Comunità Europea. La stima dei danni apportati dal virus si aggira intorno ai 4 miliardi di dollari.
Sasser non è stato l’unico ‘lavoro’ di Jaschan. A lui si deve anche NetSky, un codice. I due virus insieme e le loro varianti hanno dato luogo al 70% dell’attività dei virus nel corso del 2004.
Il fatto che abbia confessato anche in aula teoricamente porterebbe a pendere sul suo capo una condanna a cinque anni, oltre che il rischio di dover risarcire lo sterminato numero di società e privati che hanno subito danni da Sasser. In realtà poiché al momento dei fatti Jaschan era minorenne (17 anni) questo gli eviterà la condanna alla prigione. Il fatto che abbia confessato, come si comprende anche dai commenti del pubblico ministero che parla di ‘presa di coscienza dei fatti’, potrebbe valere una ulteriore mitigazione della condanna.
Per altro verso lo studente tedesco sta già dimostrando il suo ravvedimento visto che, con una strana esperienza di contrappasso, lavora per Securpoint, una società specializzata in software per la sicurezza che l’ha reclutato in virtù del suo know how sull’argomento.