Chi legge queste pagine sa che da sempre siamo stati estremamente scettici sulla possibilità di vedere presto un Powerbook con processori G4. A nostro giudizio il suo consumo, il riscaldamento e la necessità di mantenere buoni rapporti anche con IBM che produce i G3 fanno pensare che anche nella prossima versione di portatili, quasi necessariamente, ci dovrà essere un PPC 750 e non un MPC 7400. Queste valutazioni paiono ora trovare nuovo fondamento all’annuncio, avvenuto nelle scorse settimane di Apollo, l’evoluzione di G4 che dovrebbe proiettare la generazione dei processori di Motorola al di là della barriera del GHz.
La presentazione delle caratteristiche di Apollo è stata caratterizzata dall’illustrazione molto sommaria di alcune delle sue funzionalità e caratteristiche, ma una di queste, in particolare quella sul consumo, ci fa intendere che ben difficilmente potrebbe essere usato per un portatile, almeno in tempi brevi. Il suo consumo a piena potenza è infatti di ben 24 watt che possono scendere a 10 grazie ad una particolare funzione di “scale down” della potenza a 666 MHz. In pratica con il 15% di velocità in più dell’attuale G4 Max! (che al massimo arriva a 500 MHz) Apollo consumerà circa il 20% in più. Visto che fino ad oggi i Powerbook non hanno avuto il G4 proprio a causa dei consumi e del riscaldamento è difficile pensare che quando uscirà Apollo le cose potranno cambiare.
Ed è poi difficile pensare che sia V’gear a dotare i Powerbook di nuova generazione. Al momento V’Gear (ovvero Voyager, il predecessore di Apollo, noto anche come G4+) le previsioni più ottimistiche ritengono che il chip potrà essere pronto non prima della fine dell’anno, quando verrà rilasciato non avrà consumi molto differenti da quelli di Apollo e certamente più alti di quelli di Max!, il G4 in uso sugli attuali desktop. Impossibile pensare che Apple possa aspettare a rilasciare il nuovo PB alla metà del prossimo anno quando, forse, con qualche affinamento Motorola potrebbe essere riuscita a ridurre i consumi del G4+.
Infine è da escludere anche l’uso dell’attuale G4. La sua velocità in MHz non è superiore a quella del G3. L’unico vantaggio è quello dell’impiego di AltiVec che lo renderebbe più veloce com l’uso di particolari applicazioni non primarie, però, per gli utenti dei portatili. D’altra parte Apple quando rilascerà il nuovo portatile avrà bisogno anche di un supporto per il marketing il che significa anche un aumento della velocità in MHz., opzione impossibile se userà un G4 della generazione attuale.
Queste considerazioni ci portano a credere, quindi, che il prossimo PowerBook, ancora una volta, userà un G3, anche se non certamente uno delle generazione attuale. Potrebbe trattarsi dei 750 CXe, versione evoluta dei 750 CX in uso negli iBook. IBM ne ha promesso il rilascio in volumi entro la fine dell’anno, così come aveva promesso alla fine dell’estate la consegna dei primi 750 CX. Questo dà spazio alle supposizioni secondo le quali i nuovi PB verranno rilasciati a gennaio, al MacWorld Expo. I portatili, però, potrebbero arrivare anche prima se IBM riuscisse a consegnare un numero sufficiente di processori. L’ipotesi però appare improbabile. Apple ha bisogno di un traino forte per i suoi portatili e San Francisco sarà proprio questo, in più la rassegna del Pacifico, che non sarà caratterizzata dal lancio di MacOs X (che arriverà in primavera) deve avere materiale per far scrivere i giornali e il nuovo hardware fa sempre al caso.
Se però il portatile non debutterà a San Francisco la data utile successiva sarà il MacWorld Expo di Tokyo, ma ci pare quasi impossibile che Apple cominci ad offrire ribassi, evidentemente indirizzati ad esaurire le scorte, sui portatili oggi per lanciare un nuovo portatile fra quattro mesi.
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G4 sui portatili? Poco probabile
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