Nonostante l’invecchiamento dei processori e delle configurazioni i sistemi di supercomputing basati su hardware Apple continuano a resistere nella classifica dei “top 500”.
Il nuovo elenco, presentato su base semestrale, presenta cinque macchine. La meglio posizionata, il sistema di Colsa, che lavora per il minister della difesa americano, si trova con i suoi circa 1500 Xserve, al ventunesimo posto della classifica, in discesa dal precedente quindicesimo posto. System X dell’università della Virginia, il primo supercomputer realizzato con macchine Xserve, è ora ventottesimo (era ventesimo); Turing, basato nell’0università dell’Illinois scende dall’85° al 115° posto, Dawson dell’università della California dal 303esimo al 462esimo posto. Infine al 468esimo posto si trova Xseed dell’università di Bowie (nel corso del precedente report era trecentunesimo).
Ricordiamo che tutti questi supercomputer Mac usano processori PowerPC, per la precisione i G5 di Ibm. L’ultimo aggiornamento di queste macchine risale al gennaio del 2004, più di due anni fa, quando vennero rilasciati i modelli da 2.3 Ghz. Apple non ha mai aggiornato i server con processori da 2.5 dual core disponibili sui PowerMac tower.
Attualmente la maggior parte dei siti pensa che Cupertino, probabilmente anche a breve, potrebbe lanciare gli Xserve con processori Intel Xeon della serie 5100.