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Google Hacks, un libro con tutti i trucchi per il motore di ricerca

Google hacks il libro recensione

Che cosa si può fare con Google, oltre a cercare con una parola chiave tra montagne pagine web, immagini online, notizie della stampa su Internet o newsgroups? Tante, tantissime altre cose. Che non tutti conoscono o che, se vi dilettate a fare piccoli programmi, non tutti sanno come implementare nel modo corretto (o in quello più furbo). Questo libro ne spiega 100 e – lasciatecelo dire – apre la via per scoprirne altre mille.

Pubblicato nella popolare collana dell’editore statunitense O’Reilly “Hacks” (e tradotto in italiano da Hops Libri, ma noi abbiamo letto la versione originale del libro), Google Hacks è una collezione di trucchi spiegati dagli autori del libro. Non i due curatori del volume, Tara Calishain e Rael Dornfest, ma proprio dalle decine di esperti che con Google hanno iniziato a “giocare” da tempo e hanno scoperto come implementare capacità  e possibilità  tecnologiche in applicazioni o trucchi utili, utilissimi, irrinunciabili o totalmente inutili ma molto divertenti.

In realtà , il merito è della pattuglia di programamatori del centro di sviluppo del motore di ricerca, che consente al mondo che viaggia su Internet di mettere le mani sulle leve di comando della portaerei Google, cioè sulle sue API (Application Programing Interfaces). Questo vuol dire aprire un mondo di possibilità  e, secondo i due curatori, scatenare la curiosità  e la creatività  di migliaia di utenti.

In realtà  il volume è utile a varie e differenti tipologie di utenti. Dal momento che si può leggere senza partire dall’inizio e affrontando a balzi le “pillole”, cioè gli hacks preferiti, niente vieta di sfogliarlo anche solo per capire quale sia la logica di implementazione dei sistemi di ricerca e di tutte le altre possibilità  (sono coperti tutti i servizi di Google tranne Blogger, che è stato acquisito in corso d’opera, e Gmail, che è nato dopo) nascoste tra le pagine e i circuiti custoditi nei server dell’azienda.

Oppure, per chi si diletta a fare “data mining”, a scavare nell’universo non strutturato (o semi-strutturato) di informazioni contenute in Internet in cerca di relazioni non implicite tra i contenuti, Google Hacks apre scenari nuovi sulla sintassi di interrogazione del motore e della cache di Google. Non sarebbe male, per esempio, poter limitare temporalmente le ricerche, individuando ad esempio tutto quello che è stato scritto circa la vittoria della Ferrari nell’ultimo gran premio esattamente nella sola giornata del lunedì successivo, no? Anche per chi prepara saggi o ricerche scolastiche potrebbe essere una risorsa fondamentale per circoscrivere l’ambito a determinati periodi, sfruttando la rete non come una collezione di saggi scritti da altri ma come la lente con la quale ricercare le fonti di primo livello.

Inoltre, chi invece programma in Java, Perl, Php, Python e .Net può venire a pescare a piene mani tra piccoli trucchi e suggerimenti per implementare script, funzionalità  di ricerca e Web Services derivanti dalle capacità  e dalla flessibilità  del sito di ricerca più popolare al mondo. Stesso scenario per chi, magari più semplicemente, vuole solo implementare nel suo blog o nel suo sito personale anche le capacità  di ricerca in loco di Google.

Infine, cari webmaster e webpublisher, ci sono tante cose che dovreste sapere su Google per sfruttarlo al meglio. Tutta una sezione del libro è infatti dedicata a chiarire, con esempi, come capire il funzionamento e la logica di Google, come far indicizzare al massimo le proprie pagine (ripulendole per prepararsi alla visita degli spider di Google) oppure come far eliminare automaticamente qualunque traccia dei proprio contenuti dalle pagine del motore di ricerca e dalla sua cache.

Il libro è diviso in otto capitoli. Nei primi due capitoli si parte con Searching Google e con i servizi speciali (Google News, Froogle etc) del motore di ricerca, per passare poi nel terzo e nel quarto ai servizi offerti da siti terze parti (come ad esempio Google by Email e Google People) e dalle applicazioni non basate sulle API di Google.

Attenzione, perché con il quinto e il sesto capitolo si comincia ad entrare nel vivo (anche sei i primi quattro da soli basterebbero a fare un volume a sé stante), dato che il primo dei due introduce le API di Google e il secondo parla diffusamente delle Web API applications. Tutto, ma proprio tutto quello che può servire (e non è bastato un mese e mezzo di test per esaurire il discorso al recensore del volume).

Infine, il settimo capitolo è dedicato a Google Pranks and Games, cioè a quello che forse sarà  anche meno utile ma magari più divertente (certo, per chi si diverte con questo genere di cose) tra le potenzialità  del motore di ricerca. C’è chi ha costruito un Google al contrario, Google Mirror, del quale vi diciamo solo che anche le domande vanno fatte al contrario, e mille altre cose analoghe.

Infine, l’angolino dedicato ai web masters o a chi fa online le sue piccole cosette come un blog o un piccolo sito, ma anche chi ha vinto un contratto con una grande azienda e ne curerà  il sito aziendale: The Webmaster Side of Google è stato scritto per offrire esempio e spiegazioni delle logiche non di interrogazione di Google ma di quello che Google fa (o non fa, se non viene autorizzato) quando costruisce il suo database di elementi tratti dal web.

Arricchisce il libro anche una brevissima introduzione, datata 11 dicembre 2002, del Google Engineering Team. I ragazzi che hanno lavorato a Mountain View per costruire le API e tutto il resto del più popolare motore di ricerca, scrivono: “L’Hacking è la forma di creatività  che dà  energia al web. In quanto sviluppatori di software siamo felici per lo spirito avventuroso di questo libro. Siamo avventurosi anche noi e siamo felici di scoprire che questo libro presenta molti degli esperimenti e dei trucchi che abbiamo provato anche noi qui a Google, durante il nostro tempo libero”.

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