C’è un po’ di preoccupazione alla IBM per il settore semiconduttori. Big Blue infatti denuncia perdite finanziaria per la divisione e le responsabilità principali giungerebbero dall’apertura dell’impianto di Fishkill, una modernissima struttura terminata solo pochi mesi fa nello stato di New York.
Secondo quando dichiara la stessa IBM l’impianto avrebbe avuto difficoltà di produzione di alcune componenti e, parallelamente, sarebbe ancora sotto utilizzato. Questa situazione avrebbe generato da sola perdite per 45 milioni di dollari di 110 totali della divisione. IBM denuncia anche ordini non al pari delle attese da parte di alcuni dei suoi principali clienti.
La notizia ha rinfocolato i pareri di alcuni analisti che credono che IBM dovrebbe migliorare l’efficienza nel settore dei semiconduttori. Uno dei pareri più diffusi è che IBM dovrebbe specializzare la sua linea di produzione evitando di costruire chip troppo differenti l’uno dall’altro. A Fishkill dovrebbero vedere la luce processori per compiti grafici e per workstation, per impianti e reti wireless e per dekstop. Tra i clienti di IBM ci sono realtà come Nvidia e anche AMD ha stipulato un accordo con Big Blue. Esigenze troppo diverse portano ad inefficiente che alcuni concorrenti, come Intel che si focalizza eminentemente su alcuni tipi di design proprietari, non subisce.
IBM respinge queste preoccupazioni, denunciando per le difficoltà essenzialmente ragioni congiunturali. ‘L’industria dei semiconduttori dovrebbe riprendersi e noi beneficeremo della ripresa. Non stiamo perdendo quote di mercato a favore della concorrenza’, ha detto il CFO John Joyce.
Ricordiamo che l’impianto di Fishkill produce anche i PPC 970 che dotano i G5 e che vengono considerati da IBM uno dei prodotti di punta per il mercato desktop e di futuri server Linux.