Primo boot per un computer dotato di Power5, il processore di nuova generazione studiato da IBM per rivoluzionare il mondo dei server. Una macchina dotata del chip è stata avviata nei laboratori di Big Blue tre settimane fa, dando inizio a quella che IBM spera sia una nuova era nel mondo dei server di fascia alta.
Il Power5, successore dell’attuale e conosciuto Power4, nasce sulla scorta del tentativo di conquistare una buona fetta del mercato Unix e Linux e scalzare dal vertice della graduatoria Sun che resiste, nonostante la pressione di HP e della stessa IBM.
Il Power5 è in grado di offrire prestazioni sino a 4 volte superiori a quelle del Power4 caricandosi sulle spalle anche compiti normalmente svolti dal software, come i task inerenti la rete e la memoria virtuale. Una caratteristica che è in grado di accelerare ulteriormente le prestazioni delle macchine su cui verrà impiegato. Power5 sarà in grado anche di far girare contemporaneamente differenti sistemi operativi, grazie ad una suddivisione in ‘comparti’.
Una delle caratteristiche più importanti di Power5 è però che per costi e consumi sarà orientato anche alla fascia bassa del mercato, ovvero alle macchine al di sotto dei 10.000 dollari e quindi anche al piccolo e medio business.
Secondo queste caratteristiche consentiranno ad IBM di produrre un derivato per macchine desktop e compatibile con la tecnologia PPC. La strada è già stata intrapresa da Big Blue con il PPC 970, annunciato ma non ancora presentato, che è un derivato del Power4.