Opteron. E’ questo il nome dell’arma non più segreta presentata all’Altman Building di New York martedì scorso alla stampa internazionale da Amd, l’azienda californiana produttrice di Cpu “alternative” rispetto a Intel nel mondo Pc.
Il nuovo processore a 64 bit è destinato al mercato server, dove Intel ha schierato la seconda generazione dei suoi Itanium. Per il mercato desktop, invece,
Amd ha progettato un’altra Cpu: Athlon 64. Comune ai due processori di Amd è una scelta di taglio opposto a quella effettuata da Intel. Mentre Itanium è un processore 64 bit “puro”, non in grado cioè di eseguire codice compilato per un processore 32 bit basato sull’architettura x86 (quella di tutti i Pc compatibili fino a questo momento), Opteron unisce i due mondi: architettura x86 a 32 bit e core Risc a 64 bit. Raggiungendo oltretutto prestazioni migliori di quelle degli attuali Itanium 2 (64 bit) e Xeon (32 bit).
Il limite – secondo gli analisti del settore – è nel medio-lungo periodo. Opteron (e Athlon 64) sono molto performanti oggi ma hanno scarso margine di crescita nel prossimo futuro e – soprattutto – una volta effettuata la completa transizione di sistemi operativi e applicativi nel mondo del 64 bit (tre anni o più) perderanno di fascino rispetto alla prossima generazione di Itanium e di processori consumer a 64 bit marchiati Intel.
Per Apple la collaborazione con Amd è abbastanza difficile: nonostante l’azienda guidata dal messicano Hector Ruiz stia trattando “con tutti i produttori di computer” e si trinceri dietro a un “no comment” circa particolari iniziative con l’azienda di Cupertino, da un punto di vista tecnologico e strategico sono più le difficoltà che non i vantaggi per entrambe le aziende. Quello che invece pare di intravedere in un futuro non troppo remoto è Ibm come partner di Amd nella produzione di chip, oltre a una espansione del mercato dei chip a bassa potenza per devices come telefoni e palmari. In questo settore Amd ha una sua controllata, Alchemy, che realizza microchip destinati a questo mercato.