Un aeroplano è probabilmente uno dei manufatti più complessi da costruire e poi gestire. Milioni di pezzi e migliaia di norme per i ricambi, i controlli di qualità e le regole degli organismi internazionali e le differenti regolamentazioni locali. Un vero incubo, da un certo punto di vista, tanto che una delle prime applicazioni dei sistemi ipertestuali era stata pensata proprio per la gestione dei pezzi di ricambio degli aerei, per aiutare i magazzinieri e gli ingegneri della manutenzione.
Ma se il primo aeroplano ad essere stato progettato completamente con sistemi di design aiutato dal computer (Cad) è stato il Boeing 777, la prossima generazione di velivoli deve essere competitiva sotto il profilo dei costi da tutti i punti di vista. Anche quello della complessità del progetto e della gestione del ciclo di vita del prodotto aeroplano e delle sue componenti.
Una lettura per divertirsi capendo a quale tipo di problematiche vadano incontro coloro i quali lavorano e progettano nell’industria aeronautica è un libro di qualche anno fa di Michael Crichton, Punto Critico.
Adesso, grazie a un software sviluppato dalla francese Dassault Systèmes (che ha un accordo esclusivo con Ibm), dalla Ferrari sino ai Boeing la progettazione si integra con la gestione delle parti, e i sistemi complessi vengono gestiti non solo per quanto riguarda la loro implementazione ma anche per il loro completo ciclo di vita.
Software e soluzioni come Catia, Delmia, Enovia e Smarteam consentono infatti a un numero elevato di progettisti e gestori di realizzare sia progetti di altissimo livello di ingegnerizzazione in comune che magazzini e approvvigionamenti distribuiti sulle tipologie di pezzi e i modelli di piano di sostituzione (incrociando, ad esempio, variabili come i tempi di fatica fisica dei materiali con le normative e le policy delle compagnie e aziende coinvolte).
Per raggiungere il livello richiesto da Boeing per il futuro 7E7 Dreamliner, aereo che rappresenta una scommessa significativa per il futuro dell’azienda di Chicago, per la prima volta superata dal consorzio europeo Airbus nel numero di ordini annuali dei velivoli, Ibm e Dassault hanno sviluppato l’accordo strategico integrato per una versione ad hoc del loro software, che dovrebbe consentire un livello di risparmio e integrazione finora mai raggiunto nei grandi progetti industriali.