Lo sforzo dell’azienda di garantire il funzionamento collegato di programmi, browser e sistemi operativi messo a repentaglio dal software open source? Per Hakon Lie è esattamente il contrario. E’ Microsoft, secondo il Ceo di Opera, quella che non è compatibile. L’attacco del manager europeo suona come la sagra dell’ovvio ai tanti che hanno scelto una via alternativa alla casa di Redmond, eppure in molti non distinguono tra standard e monopoli di fatto.
Secondo Lie quanto dichiarato da Bill Gates pochi giorni fa in un attacco al software che non fosse “made in Redmond” perché manchevole della capacità di “fare gioco di squadra”, cioè di creare od elaborare dati in maniera standard e quindi fruibile da altre applicazioni è in realtà proprio il punto debole di Microsoft. Una accusa simile era stata fatta anche da Apple, in passato.
Lie attacca ad esempio lo scarso supporto per i fogli di stile Css del browser Internet Explorer, la scarsa documentazione, il limitato supporto all’Xml standard, i numerosi bug e i formati che non funzionano neanche secondo le regole stabilite dalla casa stessa, creando continui problemi alle terze parti.
Nella presa di posizione, pubblicata sotto forma di lettera aperta da The Register, Lie termina offrendo una serie di consigli a Bill Gates su come fare ad avere la “vera” interoperabilità . C’è da chiedersi se a Redmond leggeranno mai l’articolo…