A distanza di quasi un anno dal primo annuncio è stato lanciato ieri Windows XP Tablet PC Edition.
L’OS, derivato da quello per i normali desktop, è una delle tante incarnazioni del sistema operativo di Redmond, volto questa volta più che a conquistare uno spazio, ad inventarne uno, quello dei computer “minimali” destinati ad occupare una nicchia tra i PDA e i laptop veri e propri, i cosiddetti Tablet PC, appunto.
Alla presenta di 20 rappresentanti di altrettante società hardware che hanno annunciato o addirittura, come HP, già hanno immesso sul mercato un Table PC, Bill Gates ha annunciato le caratteristiche e la filosofia di fondo che ha guidato al rilascio del nuovo OS.
I tablet PC si distingueranno per avere schermi a cristalli liquidi sensibili che si possono utilizzare anche per immettere, mediante una penna, dati, riconoscimento della scrittura, capaità wireless (con WiFi), HD “minimi”.
Normalmente non hanno tastiera ma si possono connettere ad essa mediante sistemi wireless. Hanno processori a basso consumo e con bassa potenza e infine, e questo è il capitolo più doloroso, costi piuttosto elevati.
Secondo alcuni osservatori di mercato proprio il prezzo potrebbe essere l’ostacolo principale per la diffusione di un dispositivo che non presenta caratteristiche tecniche tali da renderlo alternativo ai veri e propri portatili, ma qualche cosa di aggiuntivo. “Un simile sistema – dice Matt Sargent di Ars – non ha molte possibilità di successo fino a quando non costerà 500 dollari”. Oggi, invece, un Tablet PC costa almeno 2200 dollari, con processori che vanno da 800 a 1.3 GHz (ma c’è anche un modello di HP con Transmeta) e schermi da 10 e 12 pollici.
Un dispositivo limitatamente “intelligente” che costa quanto e più di un portatile entry-level di Apple o di PC-makers.
Dubbi anche sul sistema di riconoscimento dei dati; quelli visti fino ad oggi in azione non sono tali da poter eliminare in maniera permanente e radicale l’uso di una tastiera e anche questo potrebbe limitare la diffusione del Tablet PC.