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Il giorno in cui il mondo (ri)scoprì Apple

Se il buon giorno si vede dal mattino, ovvero dall’€™interesse che i prodotti di ieri hanno suscitato, alla Apple possono cominciare a stappare bottiglie di Champagne e senza neppure lesinare sull’€™annata. Niente, infatti, in tempi recenti di ieri, con la presentazione di iPod shuffle e del Mini mac, a memoria di giornalista Mac ha mai avuto un riscontro mediatico di pari livello.

Al di là  degli ampi e prevedibili servizi dei siti specializzati e di quelli che si occupa di tecnologia, la mattina è trascorsa tra decine di segnalazioni di ‘€œavvistamenti’€ di articoli di testate insospettabili e totalmente distanti dal mondo Mac che hanno dedicato importanti articoli sull’€™argomento. E non parliamo solo di testate internet. Persino i generalisti e superficiali (in termini d’€™informatica) telegiornali nazionali hanno dato conto di quanto accaduto all’€™Expo, in qualche caso persino riportando le parole di Jobs: ‘€œOra non c’€™è più alcun motivo per non passare a Mac’€.

I segnali altrettanto concreti giungono dal nostro punto d’€™osservazione. Il nostro server, complice forse anche la mancata diretta, ieri è stato sottoposto ad uno stress mai subito in precedenza. Complessivamente siamo arrivati a servire quasi un milione di pagine, più o meno 10 volte la media di un giorno di punta con picchi (imposti dal settaggio del server) di 600 contatti al secondo. E anche oggi, a distanza di quasi 24 ore dall’€™evento siamo indirizzati a battere tutti i record precedenti fissando in due soli giorni e avendo postato solo pochi dei servizi che abbiamo previsto, una soglia di pagine che normalmente si raggiungeva nella intera settimana di un Macworld con decine di servizi fotografici.

La stessa Apple sembra essere stata colta di sorpresa se è vero che a fronte di server sovradimensionati e di banda che dinamicamente si adegua alla richiesta, per diverse ore nel corso della nottata (e in parte anche questa mattina) i negozi on line sono risultati inaccessibili. Persino il solidissimo apple.com ha avuto qualche problema a soddisfare il numero di visitatori.

Tra i visitatori e i curiosi, possiamo confermare, ci sono stati e continuano ad esserci molti utenti PC, curiosi di sapere se finalmente davvero Apple ha qualche cosa, in termini di prezzi e prestazioni, che li possa convincere a lasciare (o affiancare) il loro computer Windows. Ospiti che ci scrivono, come accaduto questa notte, questa mattina e ancora pochi minuti fa, per avere informazioni sulle specifiche tecniche e su alcune delle caratteristiche del Mini mac. Altri sono semplicemente orientati a fare il salto nell’€™ambito della musica digitale acquistando un iPod shuffle. Ad interessarli un prodotto che scende al di sotto della soglia psicologia dei 100 euro e che come tale induce molti in tentazione, anche coloro che non pensano alla musica digitale come un fattore fondamentale della loro vita ma che usano attualmente un walkman o un lettore CD e pensano a sostituirlo con qualche cosa di più moderno e flessibile.

L’€™impressione, insomma, è che Jobs, alla ricerca di qualche cosa per muovere le acque abbia toccato i bottoni giusti. Se un qualche bug infilato chissà  dove non incepperà  l’€™ingranaggio chi se ne attende delle belle non resterà  deluso mentre qualcuno, laggiù nei dintorni di Seattle, probabilmente già  da ieri sera avrà  cominciato a dormire meno tranquillo.

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