Ci sarà un altro sistema operativo, riservato ai server nel futuro degli utenti Mac? Così crede il sito dedito alle indiscrezioni AppleInsider che nei giorni scorsi ha postato un articolo su quello che gli autori dell’articolo affermano essere lo stato di avanzamento per l’implementazione di una nuova versione di MacOs X Server.
Secondo AppleInsider a Cupertino sarebbe già giunto a buon punto la trasformazione dell’attuale sistema operativo “professionale”, che di fatto è un mix di OpenStep e MacOs 9, in un OS più coerente con l’interfaccia e le funzionalità di MacOs X. Secondo il sito il “nuovo” MacOs X Server, molto simile all’ultima versione nota di MacOs X Cliente in fatto di grafica e GUI, conterrebbe una serie di servizi per le reti prese di peso da AppleShare IP e carbonizzate. Molti componenti sarebbero a buon punto tanto da essere quasi pronti per il rilascio, tra queste AppleShare IP Network Assistant, Network Admin, e Macintosh Manager. Sarebbero state implementate, sempre secondo AppleInsider, anche nuove funzionalità ; ad esempio Network Admin avrebbe la possibilità di operare come DHCP server e le applicazioni sarebbero in grado di importare accounts dalla versione “classic” di ASIP.
Queste indiscrezioni che lasciano pensare ad una prosecuzione dello “split” su due differenti linee del sistema operativo (una per gli utenti consumer e una per il mercato dei server) sono però in aperto contrasto con quanto dichiarato lo scorso anno da Steve Jobs a San Francisco.
Al debutto ufficiale dell’interfaccia di MacOs X il CEO affermò esplicitamente che Apple non avrebbe avuto due Os, ma uno solo, buono sia per chi il computer lo usa in casa sia per chi lo adopera per gestire reti, anche complesse. L’ipotesi più accreditata resta dunque quella di qualche mese fa avanzata da siti molto vicini a Cupertino secondo i quali il sistema operativo sarà uno solo. Chi avrà necessità di gestire reti potrà acquistare a parte un “Network pack”, una sorta di ASIP che verrà venduto al giusto prezzo e sarà pienamente supportato da Apple senza però costringere i tecnici e gli sviluppatori a seguire due differenti OS.
Di fatto, a ben leggere, le indiscrezioni di AppleInsider, frutto probabilmente di voci che giungono da assidui frequentatori di siti HotLine, non sono affatto in contrasto con questa tesi. Basterebbe eliminare il presupposto di chi crede che i “pezzi” carbonizzati debbano essere necessariamente integrati in un differente sistema operativo e considerarli parte di un “pack” aggiuntivo, e tutto sarebbe perfettamente coerente
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Il ritorno di MacOs X Server?
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