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Il supercomputer Mac settimo al mondo

Settimo posto al mondo. Questa la più che onorevole posizione raggiunta nella nuova classifica dei supercomputer più potenti al mondo da System X, il cluster costruito dall’università  di Virginia Tech con 1100 Xserve G5.

A collocare la macchina appena alle spalle dei grandi sistemi informatici assemblati da colossi come HP e IBM usando hardware specializzato e con costi infinitamente superiori a quelli del sistema dell’università  americana, è Top 500 Supercomputers , il sito dedicato al supercomputing che ogni anno classifica i primi 500 cluster al mondo.

System X, conosciuto anche come Big Mac, al momento del debutto era stato assemblato utilizzando normali PowerMac da 2 GHz. In quella configurazione si era immediatamente collocato al terzo posto nella classifica mondiale dei supercomputer. Al momento del lancio degli Xserve G5 Apple aveva ritirato le vecchie macchine e fornito le più adatte CPU server. Nel frattempo, però, a livello mondiale si è scatenata una vera e propria corsa a questo tipo di hardware, sempre più utile nell’ambito dei calcoli meteorologici e nella ricerca sul genoma umano.

Così ora al primo posto si trova BluGene di IBM, un cluster con 32768 processori PowerPC 440, un mostro da più di 70 teraflops. Al secondo il Altix di SGI con 10160 processori da 1.5 GHz e al terzo Earth Simulator, per anni leader incontrastato a livello mondiale, assemblato da NEC con 5112 processori customizzati e collocato in Giappone. Alle sue spalle si trova Mare Nostrum, un “cugino” di System X, realizzato da IBM con 3564 processori PPC 970 (gli stessi del cluster Mac) contenuti in blade server JS20 e in funzione al centro di supercomputing di Barcellona.

Il primo supercomputer con processori Intel si trova al quinto posto, si tratta di Tiger 4 dei Lawrence Livermore National Laboratory che usa 4096 processori da 1.4 GHz Itanium. Al sesto posto, infine, ASCI Q dei Los Alamos National Laboratory,, per lungo tempo alle spalle di earth Simulator, ma che oggi, con i suoi 8193 processori Alpha stenta a restare davanti proprio a System X che di processori ne ha poco più di un quarto e costa una cifra di molto inferiore a quella del concorrente costruito nel 2002.

A livello di curiosità  segnaliamo che il primo supercomputer italiano è quello di Cineca, realizzato con 768 processori Intel Xeon da 3.06 GHz e capace d 3 teraflops, un quarto di quelli di System X che usa un numero di processori di sole tre volte superiore e con velocità  nominale di circa il 40% inferiore.

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