L’iPod è un oggetto al limite della legalità per l’Australia? Il sospetto è lecito se si considera quanto riporta nel suo numero di oggi il Sidney Morning Herald, un quotidiano locale nell’articolo dal più che esplicativo titolo ‘Click at your own risk’, fate click a vostro rischio e pericolo. Nel corso dell’articolo si apprende, infatti, che nel paese del Pacifico esistono ben pochi modi di utilizzare in maniera confacente alle leggi locali il lettore di musica digitale, visto che le restrittive norme vigenti impediscono persino di copiare audio dai CD. Giacchè in Australia non esiste alcun negozio di musica on line compatibile con iPod, ecco che chi l’acquista, a rigor di legge, potrebbe utilizzarlo solo per ascoltarsi brani che incide lui stesso.
La paradossalità della situazione, come si apprende leggendo l’articolo, è ben chiara sia di coloro che operano nel mondo della musica, sia al legislatore. Ma nonostante questo non appare vicino il momento in cui la copia per uso personale di musica acquistata legalmente diventerà legale. Troppe le controversie in atto e le divergenze di opinione in merito, da una parte gli artisti vorrebbero una tassa sui media registrabili (come accade in Canada, Francia e Italia), le case discografiche preferiscono che le cose stiano così come sono in questo momento, così al parlamento di Canberra la questione non è neppure all’ordine del giorno e chi acquista iPod corre il rischio di subire salate sanzioni.
Fortunatamente le forze dell’ordine sembrano poco intenzionate a fermare per strada tutti gli utilizzatori di iPod per capire se stanno ascoltando la musica della propria band o una canzone copiata da un CD acquistato in negozio, ‘Ma tutti i casi che saranno segnalati ‘ dice un portavoce della polizia federale saranno classificati e, se del caso, investigati’.
Insomma se gli acquirenti australiani di iPod non devono preoccuparsi di finire in prigione solo per avere estratto le tracce di un CD comprato in un negozio, è pure vero anche che la paradossale situazione rende l’iPod simile ad un grimaldello, uno strumento non illegale di per sè, ma che essendo usato prevalentemente (o quasim esclusivamente) per azioni non legali, getta sospetti su chi lo usa o lo esibisce.
Un contributo ad uscire da questa situazione potrebbe forse giungere dal lancio di iTunes Music Store in versione australiana. Secondo fonti citate dal Sidney Morning Herald questo potrebbe accadere a breve visto che Apple sta già trattando con le case discografiche locali. Allora tutti potranno avere un motivo legale di avere un iPod. Ma fino a quel giorno l’ammonimento ‘Non rubate la musica’ che appare su tutti gli iPod, anche quelli venduti in Australia, suonerà paradossale ed ironico, visto che il lettore di Apple per le leggi in vigore nella terra dei canguri serve a poco altro che ad ascoltare musica magari comprata legalmente ma che diventa ‘rubata’ solo per il fatto che passa da un CD al suo HD.