I CD e i riproduttori MP3 danneggiano chi produce la musica? Semplice basta tassare i CD e i riproduttori MP3 e versare il ricavato nelle tasche di chi perde soldi per l’utilizzo di canzoni pirata. Questa soluzione, che in molti paesi del mondo è stata auspicata come la “panacea” per limitare la pirateria informatica, potrebbe presto essere applicata in Canada.
Il paese nordamericano ha messo infatti in discussione una proposta di legge che innalza una tassa già presente su CD vergini e la estende ai riproduttori MP3 e ad altri dispositivi digitali.
Se l’idea avanzata nel parlamento canadese dovesse essere applicata un pacchetto di 100 CD masterizzabili potrebbe arrivare a 89$ canadesi, circa 57 euro.
Anche Apple subirebbe danni non indifferenti perché l’iPod potrebbe subire un aumento, prima delle tasse, di ben 113 dollari canadesi, circa 72 euro.
La proposta di legge ha determinato una vera e propria sollevazione dei produttori e di chi commercializza prodotti di elettronica e CD. Hanno contestato la legge, bollata come ipocrita e inutile, tra gli altri, HP e Intel e rivenditori come Wal-Mart, Costco e Best Buy/Future Shop che chiedono la cancellazione anche della attuale tassa già presente.
Chi si oppone argomenta che la grande maggioranza dei CD veduti in Canada non viene usata per masterizzare musica aggiungendo che questa operazione finirebbe solo per aiutare la concorrenza americana presso la quale i Canadesi si rivolgerebbero per acquistare prodotti non tassati e rendere off limits il Canada per alcuni gadget che non potrebbero essre commercializzati perché troppo costosi.
Infine non si manca di far notare che l’ammontare di quello che è stato raccolto con la tassa attualmente in vigore non è mai stato versato nelle tasche dei musicisti, ma trattenuto dal governo
(Finance Canada)