Il licenziamento di mille ingegneri non è stata che la prima fase del processo di ristrutturazione aziendale di Intel. Nelle prossime settimane l’azienda di Santa Clara lascerà senza lavoro dipendenti per un numero almeno 10 volte superiore. La stima di 10.000, se non 15.000, licenziamenti è di American Technology Research che sostiene di avere appreso l’informazione da fonti vicine al management.
Se le informazioni raccolte dalla società di analisi di mercato fossero confermate il processo di ristrutturazione aziendale di Intel potrebbe assumere accenti anche più drammatici di quelli precedentemente previsti. 10.000 dipendenti in meno significano per Intel il 10% della forza lavoro. A questi si aggiungono i 1000 ingegneri già licenziati e i 1400 dipendenti che lavoravano nella divisione che si occupava dei processori Xscale, ceduta a Marvell.
L’obbiettivo che Intel intende perseguire nello sforzo in corso in queste settimane è quello di tornare ad una crescita degli utili. Dal punto di vista strategico, al di là dei licenziamenti che significano una riduzione dei costi, la società guidata da Otellini sta rifocalizzando il suo sforzo tecnologico e di ricerca sui PC, abbandonando ambiti che le conferivano prestigio, ma rappresentavano anche un costo non giustificato dal fatturato disperdendo in un tempo le risorse che ora verranno investite nell’ambito dei processori per computer.