Intel si appresta a rilasciare il primo processore compatibile a 32 e 64-bit. Il chip, che rivoluzionerà la prospettiva di mercato del colosso di Santa Clara che ha sempre distinto le due tecnologie, dovrebbe essere in commercio entro la fine dell’anno.
Nocona, questo il nome in codice del chip, dovrebbe avere una velocità da 3.4 e 3.6 GHz e sarà fondato sulla stessa architettura di Prescott, i Pentium 4 di nuova generazione annunciati alcune settimane fa.
La novità principale, come accennato, è la capacità di elaborare sia codice a 32-bit che a 64-bit. Nel momento in cui Intel rilascerà Nocona diventerà tangibile il cambiamento di rotta che porterà Intel ad allinearsi ad AMD e IBM che hanno ormai da tempo intrapreso la strada dei processori a 64-bit compatibili anche con il vecchio codice a 32-bit.
Questa scelta, che permette sia l’utilizzo delle attuali applicazioni che di quelle compatibile con il 64-bit, è unanimemente giudicata la strada più sicura per incentivare la migrazione verso un futuro dove essere non saranno più limitate dalla memoria a 4 GB. Intel aveva sempre ritenuto il codice a 64-bit una tecnologia che avrebbe preso piede solo in un futuro piuttosto remoto e per questo costruiva processori (come Itanium) unicamente capaci di leggere codice a 64-bit, orientandoli al mondo dei server.
Questa strategia è stata ufficialmente ripudiata da Microsoft che nel corso della WinHEC conference, per bocca del suo fondatore Bill Gates, ha detto esplicitamente di voler sostenere un passaggio al 64-bit più rapido possibile invitando gli sviluppatori hardware ad adeguarsi velocemente.
Nonostante l’annuncio di Nocona segnerà ufficialmente la possibilità per Intel di concorrere nel campo desktop con processori come gli Athlon 64 e i PPC 970, questo non accadrà immediatamente. La prima versione del chip si rivolgerà , infatti, al mondo delle macchine di rete con doppio processore, seguiranno chip anche per altre tipologie di hardware. Entro il 2005, però, una variante di Nocona apparirà anche nei desktop anticipando di molto l’inizio di una nuova era che, secondo Intel, fino a qualche mese fa non doveva cominciare che tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007.