Intel vuol recuperare terreno puntando sull’innovazione. Chip più moderni, minori consumi e soprattutto un’accelerazione delle nuove tecnologie. A dimostrare che a Santa Clara si ha fretta di fare passi avanti, sono i commenti a margine della conferenza con cui Paul Otellini ha annunciato la svolta organizzativa.
Secondo la nuova tabella di marcia, come noto, Intel anticiperà il rilascio di Conroe (processore per desktop), Merom e Woodcrest. Tutti e tre i chip, basati su una nuova architettura, arriveranno entro l’estate. Intel guarderà però fin da subito al di là ed entro il 2007 aggiornerà l’architettura Core con una nuova famiglia di chip denominata Penryn basata sulla stesse tecnologia dei chip Core ma con circuiteria da 45 nanometri (invece che da 65 come Merom, Conroe, Woodcrest).
Intel ha già un piano anche per abbandonare Core. Una nuova microarchitettura, denominata Nehalem, arriverà nel 2008 che includerà nuove tecnologie ma avrà sempre una circuiteria da 45 nanometri. L’anno successivo Nehalem passerà a 32 nanometri con Nehalem-C.
Nel 2010, infine, arriverà una nuova generazione di chip, denominata Gesher di cui Intel ha per ora fatto sapere poco.
In pratica, leggendo la tabella di marcia, Intel sembra intenzionata a presentare una nuova microarchitettura ogni due anni (Core 2006, Nehalem 2008, Gesher 2010) e ad aggiornare quelle in uso una volta l’anno (da Core a Peryn nel 2007, da Nehalem a Nehalem-C nel 2009). Sempre ogni due anni Intel ridurrà le dimensioni della circuiteria passando da 65 a 45 nanometri (nel 2008 con Nehalem) e da 45 a 32 nanometri (nel 2010 con Gesher).
Questo obbiettivo, certamente molto ambizioso, verrà raggiunto, nei piani di Intel, mediante una unificazione delle architetture di base, il che significa una serie di tecnologie comuni a servizio di processori orientati ad usi diversi. Fino a ieri Intel aveva diverse architetture per diverse applicazioni.