Chi conta sui CD audio per diffondere la musica può dormire sonni tranquilli ancora per almeno cinque anni. Un arco di tempo mediamente lungo, durante il quale la musica digitale non riuscirà a scalzare i media tradizionali dalla loro posizione dominante. La stima è della società di consulenza Jupiter Research, specializzata nel campo dei nuovi media e che ha tracciato l’andamento del mercato dal oggi al 2009 in un nuovo studio.
Secondo Jupiter, anzi, nel 2009 la musica digitale in Europa non supererà un fatturato di 836 milioni di euro, una cifra decisamente piccola se si considera che a quel livello si è appena all’8% del fatturato complessivo realizzato dalla musica nel vecchio continente stipato intorno ai 10,2 miliardi di euro.
Secondo Mark Mullighan la ragione di questo andamento meno entusiasmante di quanto non si potrebbe prevedere dall’avvio del fenomeno che è sotto gli occhi di tutti, tutti i giorni, è nella enorme base di installato dei lettori CD che fanno apparire il nascente mercato dei player di musica digitale un nulla. ‘La musica digitale ‘ dice Mullighan ‘ sarà un’importante fonte di profitti alternativa, ma non sostituirà il CD’. Tra le ragioni della crescita al rallentatore anche l’intrico dei formati non compatibili tra loro.
Nonostante l’ammonimento di Jupiter si deve però essere anche estremamente cauti nel ritenere poco incisiva la crescita della musica digitale. Non solo nel corso del 2004 il fatturato quadruplicherà in Europa, passando a 46,3 milioni di euro, ma le previsioni in uno scenario tanto volubile possono essere sconvolte in poco tempo. Forrester, ad esempio, ha una stima molto più ottimistica. Secondo un’indagine che si ferma anch’essa al 2009 il fatturato del digitale sarà del 30% dell’intero ammontare nel campo della musica.