I cameraphone devono trasformarsi in simpatici gadget capaci di scattare qualche immagine in vere e proprie macchine fotografiche, in caso contrario il loro indubitabile appeal non li aiuterà a diventare realmente utili, richiudendoli in una nicchia. Il parere è autorevole. Ad esprimerlo è infatti stato nel corso della giornata di ieri Dan Carp, CEO di Kodak.
L’amministratore delegato della società che ancora oggi, nonostante un blasone un po’ appannato, è sinonimo di fotografia, ha affrontato il tema dei cellulari dotati di macchina fotografica nel corso di uno degli eventi che hanno fatto da apertura al CTIA Wireless di New Orleans, un evento dedicato al mondo del ‘senza fili’ e della telefonia cellulare’.
Secondo Carp se, da una parte, è indubitabile il successo dei cameraphone (180 milioni venduti lo scorso anno, una previsione di 280 milioni per il 2005), è altrettanto fuori discussione che chi li acquista non è che superficialmente interessato alle loro capacità fotografiche. Certo, dice Carp, lo scorso anno sono state scattate 70 miliardi di immagini con i cellulari, ma i due terzi degli utenti solo raramente (se non addirittura mai) caricano queste immagini su un computer per conservarle o trasformarle in immagini fotografiche su carta. Il 70% di chi ha un cameraphone solo rarissimamente se non mai spedisce immagini ad altri telefoni. Queste scelte, che limitano l’efficacia del cellulare come mezzo per scattare immagini e impediscono ai carrier di telefonia di trarre profitti dal traffico di dati sulla rete e a chi, come Kodak, opera nel settore dell’imaging, di avere profitti dalla stampa, sono dovute principalmente alla scarsa qualità delle fotografie che si scattano con i cellulari. Giocano, secondo Calf, una parte importante anche la scarsa durata della batteria e la complessità dei settaggi per trasferire i dati dal cellulare al computer.
‘Questi sono segnali d’allarme da tenere ben presenti ‘ ha detto il CEO di Kodak ‘ per i consumatori i cameraphone oggi sono dei sistemi in grado di produrre immagini, non fotografie. Se i problemi che impediscono agli utenti di considerarli come vere e proprie macchine fotografiche non saranno risolti, la produzione di immagini sui telefoni diverrà un’applicazione di nicchia, e secondo qualcuno questo sta già accadendo’.