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Le 10 tecnologie inutili e obsolete secondo C-Net UK: conferme e sorprese

L’edizione inglese di C-Net ha stilato una classifica delle porte di connessione obsolete, standard o pseudo tali che per vari motivi non ha più senso avere nel proprio computer e che sono stati (o presumibilmente saranno) sostituiti da nuovi e più efficaci standard.

Al primo posto troviamo la porta parallela, un’interfaccia che sostanzialmente gli utenti Mac non hanno mai conosciuto (Cupertino ha sempre preferito la seriale e sebbene fosse possibile installarla sugli Apple II e III non ci risulta abbia mai realizzato Mac dotati di serie della porta parallela) se non per via di qualche convertitore seriale/parallelo apparso sul mercato qualche tempo addietro insieme ad alcuni software che consentivano di stampare su stampanti parallele.
La parallela è da tempo soppiantata dalla USB. Le connessioni tramite porta parallela erano usate sui PC principalmente per il controllo della stampante o altre periferiche principalmente unidirezionali (era ad ogni modo possibile sfruttare la connessione per lenti trasferimenti bidirezionali).

Al secondo posto troviamo le connessioni PS/2: anch’esse sconosciute agli utenti Mac, sul versante PC sono utilizzate ancora da qualche produttore per permettere la connessione di mouse e tastiere. Si tratta di un connettore DIN a 6 pin di piccole dimensioni (solitamente la “femmina” è sul retro del computer) visivamente simile all’ADB (Apple Desktop Bus) che consente il trasferimento di piccolissime quantità  di dati e non è stato usato mai per nient’altro che mouse, trackball, tastiere, tavolette grafiche….

Al terzo posto C-Net inserisce FireWire. C-Net scrive che questa cosa farà  arrabbiare qualche utente e che essa è ancora molto popolare tra gli utenti Mac, ma è innegabile che questo standard non è mai realmente riuscito ad avere il successo meritato. FireWire vive poiché è lo standard preferito da molti produttori di videocamere e dispositivi per il desktop video ma la velocità  di scambio dati permessa dallo standard USB 2 (rispetto alla diffusa firewire 400) e quanto promesso dall’USB 3 e dalle ultime tecnologie wireless gettano una luce buia sul futuro dell’interfaccia seriale nata dai laboratori Apple e conosciuta anche come i.Link.

Al quarto posto nella classifica delle tecnologie vicine al tramonto C-Net inserisce SCSI. Lo standard molto noto e apprezzato a suo tempo più tra gli utenti Mac che tra gli utenti PC, ha permesso il trasferimento di dati tra diversi dispositivi collegati tra loro tramite bus. Attualmente trova ancora impiego in qualche workstation, server e periferiche particolari ma il SATA (Serial ATA) è ormai lo standard di riferimento per le interconnessioni ad alta velocità .

Al quinto posto troviamo la SCART, standard poco noto negli USA ma molto popolare in Europa. Il nome è un acronimo d’origine francese (Syndicat des Constructeurs d’Appareils Radiorécepteurs et Téléviseurs, ovvero Sindacato dei Costruttori di Apparecchi Radioricevitori e Televisori) e consiste in un connettore introdotto nel 1978 e usato in videoregistratori, decoder, lettori DVD, DVD-recorder nei quali passa un segnale analogico. Sugli apparecchi di nuova concezione la SCART è stata sostituita dall’HDMI, High-Definition Multi-media Interface (in italiano, interfaccia multimediale ad alta definizione), uno standard commerciale completamente digitale per l’interfaccia dei segnali audio e video, creato e promosso a partire dal 2002 da alcuni grandi produttori di elettronica, tra cui Hitachi, Matsushita Electric Industrial (Panasonic), Philips, Sony, Thomson (RCA), Toshiba e Silicon Image.

Al sesto posto troviamo il bus ISA (Industry Standard Architecture, detto anche bus AT): non è una vera e propria porta ma un bus, un tempo presente sulle schede madri di molti computer. Creato da IBM nel 1981 fu poi esteso e presentato in varianti con frequenze di clock più elevate. E’ stato nel corso del tempo superato da standard quali il PCI, PCI X, PCI Express e non è più utilizzata da alcun costruttore.

Al settimo posto troviamo l’AGP (Accelerated Graphics Port), una connessione sviluppata da Intel nel 1996 come soluzione per aumentare le prestazioni delle schede grafiche. Si tratta di una connessione monodirezionale in grado di accedere direttamente alla memoria fisica, in modo che la scheda video possa gestire texture e oggetti 3D e in grado di gestire fino a 2133 MB/s (AGP 8x – 3.0). Revisionato più volte (raddoppiando la banda passante), è stato rimpiazzato dallo standard PCI Express che permette velocità  di trasferimento teoriche fino a 5,8GB/s.

All’ottavo posto troviamo PCMCIA (Peripheral Component Microchannel Interconnect Architecture), uno standard ampiamente usato nel mondo dei notebook, più volte rivisto e in grado di supportare vari dispositivi. A detta di C-Net le uniche funzionalità  per cui potrebbe rivelarsi utile una scheda PCMCIA sono l’accesso WiFi e l’Ethernet, tecnologie ormai presenti di serie su tutti i notebook di recente produzione o simulabili con dispositivi USB: un motivo in più per rendere obsolete e inutili le connessioni PCMCIA.

Al nono posto, C-Net inserisce scherzosamente Kryten 2X4B-523P un personaggio televisivo britannico che – negli anni 80 – impersonava un robot. Personaggi simili si sono visti nello stesso periodo anche in Italia nella nostra TV (c’è qualcuno che si ricorda ancora di David Zed?).

Al decimo posto troviamo le game cartridge. Un tempo molto popolari tra i possessori di console per videogiochi, sono state rese obsolete dal momento in cui Sony decise di dotare la PlayStation di un normale lettore CD. Interessante, fa notare C-Net, il fatto che alcune cartucce permettevano di giocare e allo stesso tempo espandere le funzionalità  delle console. Micro Machines 2, ad esempio, includeva due controlli supplementari sulla cartridge: provate a fare la stessa cosa con un CD o DVD!

C-Net non le cita, ma ci sono altre tecnologie di connessione che a noi sembrano più morte che vive: le porte seriali, l’IrDA, la VGA, la porta game, le vecchie porte MIDI, la connessione analogica del modem e tra un po’ potremmo metterci anche gli ingressi e le uscite audio analogiche. Se guardiamo il lungo elenco sopra e pensiamo ai nostri portatili, ci rendiamo conto di come effettivamente il MacBook Air sia attualmente la sintesi perfetta del computer per gli utenti utenti del Web 2.0: tutto wireless e senza la presenza di tante e spesso poco utili porte d’espansione. Forse, ancora una volta, Apple ha capito tutto prima degli altri?

[A cura di Mauro Notarianni]

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