Emi sta dalla parte di Apple nella battaglia contro la legge per la tutela dei diritti digitali approvata in Francia. L’appoggio della casa discografica è arrivato nel corso della conferenza stampa che si è tenuta per annunciare i risultati fiscali nel corso della quale l’amministratore delegato di Emi ha contestato la norma che obbligherebbe a rendere universali, a particolari condizioni, i sistemi di Drm
“Crediamo – ha detto il Ceo Alain Levy – che in casi come questi le forze del mercato operino meglio delle leggi”.
La ragione dell’opposizione alla norma da parte di Emi sono sostanzialmente le stesse avanzate in alcuni ambienti vicini ad Apple: timore per la perdita di controllo sui Drm e alti rischi di pirateria, incremento della burocrazia connessa ai contratti con i negozi di musica on line che chiederanno nuovi contratti che prevedano esplicitamente la non apertura dei Drm, unico sistema certo previsto dalla legge francese per impedirne l’universalizzazione.
Levy nel corso dell’incontro con analisti ed investitori non ha mancato di lanciare qualche frecciata ad Apple, manifestando preoccupazione per il predominio che Cupertino ha nel settore della musica digitale.
Il settore digitale di Emi, in ogni caso, sta andando molto bene. Il fatturato è passato da 46,9 milioni a 112,1 milioni di sterline. Negli Usa il fatturato delle vendite digitali è triplicato, nel Regno Unito e in Irlanda è cresciuto del 170%, nell’Europa continentale addirittura del 245%. Il profitto generato dalle vendite digitali ha permesso un aumento dei profitti del 13% rispetto allo scorso anno, ciò nonostante le vendite dei prodotti fisici siano in ribasso.
Secondo Emi entro il 2010 il 25% del suo fatturato sarà frutto di vendite di musica digitale.