MacOs X è studiato per adeguarsi in profondità con l’attuale hardware Mac sfruttando a pieno le caratteristiche e le potenzialità dei sistemi multiprocessore e le istruzioni AltiVec dei G4. Lo sostiene Ken Bereskin, responsabile del nuovo Os nel corso di un’intervista rilasciata a ZDNet e tutta finalizzata a sottolineare come “MacOs X aprirà una nuova era nell’integrazione tra software e hardware portando l’integrazione ad un livello mai visto prima”
Secondo Bereskin il primo settore nel quale si vedranno dei benefici concreti sarà la velocità di Quartz. Il “motore” della tecnologia video di MacOs X otterrà un incremento di prestazioni dall’uso delle istruzioni AltiVec. “Al momento – sostiene Bereskin – non abbiamo ancora ottimizzato il sistema. La beta ha già un certo supporto per il Velocity Engine, ma è ben distante dalla qualità della versione finale”. Secondo il responsabile di Apple, ad esempio, la modesta velocità nel movimento delle finestre e di alcuni effetti sarebbe dovuta alla mancata ottimizzazione per determinate funzioni dell’accelerazione hardware.
Ancora maggiori benefici si dovrebbero avere dal fatto che MacOs X supporterà nativamente i due processori dei G4. “Il supporto a sistemi multiprocessore – ha detto Bereskin a ZDNet – è uno degli aspetti fondamentali di MacOs X. Il sistema operativo di prenderà carico di ridistribuire i processi ad un processore o all’altro, suddividendo il carico in base alle esigenze. Ad esempio un processore potrà prendersi carico dell’Os e l’altro delle applicazioni, oppure alcuni processi particolarmente faticosi saranno suddivisi tra i due processori”. Anche le applicazioni non carbonizzate, sostiene Bereskin, potrebbero beneficiare del supporto multiprocessore. Ad esempio MacOs 9 potrebbe essere essere gestito da un chip e MacOs X dall’altro oppure le applicazioni “classiche”, se disegnate per riconoscere più di un processore, utilizzeranno questa caratteristica all’interno della BlueBox”.
Infine i sistemi più adeguati a far girare MacOs X. Secondo Bereskin Apple ha puntato su tutti i G3, a partire da quelli di seconda generazione. “Su un G3 da 233 e 266 MHz dovrebbe girare bene – ha detto il responsabile di MacOs X – ma ancora meglio funzionerà sui G4 multiprocessore e sui Cubi. In quei sistemi MacOs X volerà letteralmente”.
Questo significa che in futuro dovremo avere solo sistemi con G4 e saluteremo i processori di IBM? Non crediamo che le affermazioni di Bereskin, che appaiono intrise di una buona dose di campagna di marketing, possano essere intese in questo modo. Se fosse così ci sarebbe davvero da incrociare le dita e sperare. Per Apple potrebbe essere un grosso rischio fondare tutte le sue speranze su un unico produttore di PPC.
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