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MacOs su Intel, altre voci

La parola UNIX è una sigla che identifica un sistema operativo come rispondente a determinate caratteristiche tecniche. La versione DR3 del MacOSX non nasconde la sua natura UNIX. Tutti i sistemi UNIX hanno il sistema opertivo separato in almeno tre elementi: KERNEL, SISTEMA e INTERPRETE DEI COMANDI ed eventualmente una interfaccia utente eventualmente grafica: GUI.
Il Kernel è l’unica parte di tutto il sistema che realmente comunica con la macchina fisica. Tutte le altre parti comunicano, eventulamente, solo col kernel. In questa strategia risiede la forza dei sistemi UNIX che è principalmente la stabilità .
Il MacOSX è basato sul kernel Mach sviluppato dalla Stanford University. Il programma di sviluppo ha dato alla luce molte varianti del kernel Mach ciascuna compatibile con determinate architetture. Nella distribuzione Debina di GNU Linux sono presenti i kernel Mach per architettura 680×0. Le distribuzioni MkLinux e Linux PPC, se non sbaglio, sono entrambe basate su Mach (mi pare addirittura della stessa versione 3 presente in MacOSX).
Il sistema operativo è il BSD nella variante FREE 4. Il BSD è uno UNIX puro creato e cresciuto dalla Berkeley University. Esiste in molte varianti anch’esso, suddivise sia per architetture che per target. La versione FREE 4, quella scelta da Apple, ha come principale limite, rispetto alla versione ENTERPRISE, il supporto per soli 2 processori. Come dice il nome, il BSD è gratiuito ed OPEN SOURCE. Il BSD esiste per molte piattaforme tra cui il Mac sia 680×0 che PPC. Personalmente ho visto lavorare un Mac IIci con MacBSD per più 2 anni come web server senza mai un crash.
In MacOSX DR3 è presente un interprete dei comandi TSCH. Questo elemnto può far raggelare il sangue ad un utente Mac affezionato e a buon diritto. Infatti è un interprete a linea di comando come il vecchio MS-DOS o DR-DOS o come tutti gli unix e unix-like senza una GUI che, anche se potentissimo, è quanto di più lontano da ciò che Apple ci ha fatto vedere ed apprezzare finora.
Il tema AQUA e open-source e liberamente utilizzabile. La distribuzione LINUX MANDRAKE dispone di tale tema utilizzabile sia nella GUI kde sia nella GNOME come window-manager.
Allora visto che il kernel, il sistema e l’interprete dei comandi sono già  disponibili alla comunità  degli sviluppatori gratuitamente cosa ha realmente fatto Apple? .
Apple ha sviluppato il video server che è quel componente che integra le tecnologie necessarie alla gestione del video.
Non mi pare che il codice del video-server faccia parte del programma darvin, ciò non toglie che il port di una applicazione che è già  in grado di girare su Mach+BSD per motorola sia molto rapido ed indolore.
Non credo comunque che sia sufficiente una semplice ricompilazione dei sorgenti perchè le applicazioni MacOSX native, come mi auguro sia il suo video-server, vanno scritte per la API COCOA che, se non erro, è sfruttabile solo tramite il linuaggio Objective C, che non è ricompilabile su BSD per INTEL. (Lo è invece su Next OPEN-STEP)
Una versione di MacOSX per intel non trova però alcuna giustificazione strategica. Apple potrebbe anche pensare di adottare INTEL (o AMD più probabilmente) come fornitore di cpu per le sue macchine, ma sicuramente non ha interesse a svincolare MacOS X dal suo hardware. Apple ricava la maggior parte dell’utile dalle vendite hardware, una migrazione su INTEL dei suoi utenti le sarebbe fatale. L’hardware basato su cpu AMD o INTEL dovrebbe affascinare un utente Apple non tanto per la cpu in se, ma sopratutto per l’enorme scelta di componenti di cui quel mercato dispone. Un Pentium III @ 700MHz non è molto più veloce di un G4 @ 500MHz ma una scheda video basata sul chip Ge-Force256 è anche 10 volte più veloce della più veloce ATI che Apple abbia mai adottato, e per di più allo stesso prezzo. Tanto per fare un esempio.
Il solo pensiero, comunque, che il supporto di eventuali schede terze parti debba, per ragioni architetturali, essere integrato nel video server mi fa rabbrividire.
In conclusione io vedo il port del MacOSX su INTEL facile e fattibile (Be portò il suo BeOS, nato su PPC-603, su INTEL dopo che Apple le negò le specifiche dei PPC-G3con un pool di 23 ingegneri, guidati da Jean Luiss Gaseè ex manager Apple, in 6 mesi), ma è ammissibile solo nell’ottica di una eventuale adozione”di emergenza” di cpu INTEL o AMD da parte di Apple per le sue macchine.
Il rappoto con motorola infatti non sembra più idilliaco e alcune recenti figuracce (downgrade ndr) devono aver convinto anche Apple del pericolo insito in un rapporto di esclusiva. In questo momento però non è certo INTEL che può venirle incontro dato che non riesce neppure a star dietro alla richiesta nel suo mercato, inoltre un concorrente agile ed aggressivo come AMD (partner e partecipata motorola ed IBM) ha messo in luce tutte le difficoltà  di movimento del gigante. INTEL non è riuscita ancora a risolvere i problemi dei suoi nuovi chipset e le nuove memorie RAMBUS sono ancora introvabili, fattore che contribuisce non poco a frenare l’abbandono delle memorie PC100 e dei chipset 440xx. Dietro l’accordo di produzione per la nuova fabbrica di Dresda tra Motorola, IBM e AMD potrebbe celarsi qualcosa di più corposo e pericoloso per Apple. Infatti molte case del calibro di Compaq, HP e Dell hanno già  introdotto linee di prodotti con cpu AMD facendo crescere rapidissimamente la percentuale di AMD sul mercato. Mercato questo che per Motorola potrebbe dimostrarsi più appetitoso della quota di Apple in PPC.
Il ritorno di Steve Jobs in Apple mi è sembrato fin dal suo esordio, quando in persona annunciò l’acquisto del 7% di Apple da parte Microsoft (che si è rivelato un ottimo investimento…fiuto di Bill Gates…), più improntato all’utile che alla filosofia. Tutte le scelte successive hanno confermato questo orientamento. Quindi non credo che saranno i motivi tecnici a frenare il port di MacOSX su INTEL, ma la scelta verrà  fatta solo in termini di utile, come si conviene ad una sana azienda, e non mi pare che da detto port possa venire un gran utile per Apple.

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