Il primi mesi dell’anno sono stati una specie di bagno di sangue per il mercato dei computer in Europa, in particolare nei sette principali paesi del vecchio continente, tra cui anche l’Italia. Secondo un’indagine svolta dalla società specializzata Context da gennaio a maggio le vendite complessive di PC sono state inferiori di quasi il 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il dato è estremamente negativo nonostante Context tracci solo le vendite indirette nei canali tradizionali, escludendo le società che come Dell vendono direttamente al pubblico. Fuori dal computo sono anche i cosiddetti produttori di “white box”, di fatto gli assemblatori coreani e taiwanesi e tutti i piccoli produttori.
Venendo al dettaglio Context ha stimato in un calo del 14% le vendite dei desktop e dello 0,3% dei laptop. Le vendite dei server sono calate del 7%.
Il settore più problematico è stato quello business dove il calo è stato del 16,2% nel campo desktop e del 6,1% nel campo dei portatili.
Da notare che, sempre secondo Contex, tra i responsabili del calo del mercato professionale e corporate ci sarebbe anche la nuova politica di licenza in volumi di Microsoft che ha drenato un considerevole parte delle risorse che, in alternativa, si sarebbe potuto destinare all’acquisto di nuovi prodotti hardware.
Il mercato consumer fino a maggio aveva fatto segnare solo un calo del 2,9% grazie all’eccezionale interesse suscitato dai computer portatili che hanno costituito un traino importante per il segmento. Giugno però, di cui Contex non ha ancora dati precisi, sarebbe stato molto pesante anche per il mercato consumer. La maggior parte dei consumatori, stimolati dalla Coppa del Mondo di Calcio, avrebbe infatti dirottato le proprie risorse economiche all’acquisto di prodotti video, TV e videoregistratori.