La sentenza di condanna per esercizio illegale del monopolio e il conseguente accordo tra Microsoft e DOJ non ha avuto alcuna conseguenza sulle caratterisiche dei sistemi operativi Windows. Questa l’ammissione di Will Poole, uno dei manager di Microsoft.
Poole, teste per la difesa, veniva interrogato ieri dagli avvocati degli Stati che non accettano la mediazione e che chiedono sanzioni più pesanti per Microsoft. Pressato dalle domande Poole ha affermato di non essere a conoscenza di modifiche conseguenti al processo.
L’affermazione pare dare ragione a chi, come gli Stati, sostiene che senza sanzioni più precise e specifiche, nulla impedirà a Microsoft di continuare ad esercitare illegalmente il suo potere di monopolio.
Poole però ha cercato di lenire le sue affermazioni sostenendo che Microsoft ha fatto del suo meglio per fare sì che XP ‘prevenisse’ le disposizioni della corte e quindi la società non fosse costretta a modificarlo per andare incontro alle richieste del tribunale.
Il teste successivo, Linda Wolfe Averett, ha poi precisato come alcuni dei problemi di XP nell’interoperabilità con applicazioni multimediali non Microsoft, sono stati risolti o sono in via di risoluzione. Tra questi la tendenza a ‘prevaricare’ i formati avversari.
Secondo Microsoft si tratta di bug che sono stati corretti e di cui i partner sono a conoscenza.