La decisione finale sulla proposta di accordo tra Microsoft e i privati che le avevano intentato causa arriverà a metà del mese. Lo ha comunicato nel corso della giornata di ieri il giudice J. Frederick Motz cui compete stabilire se i termini della proposta che le due parti hanno concordato sono eque.
In questi giorni, intanto, la gran parte dei commenti al proposito sono negativi. Oggetto delle critiche, come i lettori hanno appreso anche dal nostro sito, i termini della proposta che più che una punizione per Microsoft appare una sorta di incentivo. Per “ripagare” i danni prodotti ai privati, infatti, Microsoft donerà duemila miliardi in software e hardware alle scuole povere del paese. Un esborso ingente ma che di fatto aumenterà la dipendenza dai prodotti Microsoft e la penetrazione del PC in ambiente didattico.
Apple è tra le società che ha più vibratamente protestato contro l’accordo sottolineando che esso appare iniquo e irragionevole se si considera che dovrebbe essere una punizione per un infrazione alle regole anti trust.
Se il giudice Motz, una volta raccolte le opinioni dei consiglieri e di associazioni, giudicherà non efficace l’accordo, Microsoft e i privati saranno costretti a tornare al tavolo per una nuova mediazione o, eventualmente, andare verso un processo. Ipotesi quest’ultima che appare improbabile.
Microsoft, per l’accordo con i privati, sentenza vicina
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