Microsoft potrebbe sfidare le ‘leggi’ di un mercato difficile e dal quale i questo momento giunge poco in termini di profitti e di vendite. Al contrario di molti altri protagonisti dell’IT, infatti, secondo alcuni osservatori, il gigante di Redmond si appresterebbe a presentare un bilancio trimestrale pienamente in linea con le previsioni, anzi con profitti che si collocano al vertice delle sue aspirazioni. Un dato sorprendente se si pensa che AMD e Intel hanno dichiarato vendite di PC al di sotto delle previsioni e che quindi, a rigor di logica, anche Microsoft potrebbe avere qualche difficoltà .
In realtà , sempre secondo gli osservatori, in meriti dei profitti di Microsoft (che dovrebbero toccare i 45 centesimi per azione, al di là de 42 pronosticati dalla maggior parte degli analisti) sono non in una inaspettata crescita del regime degli acquisti ma nell’accettazione della nuova politica dei prezzi di licenza da parte della clientela.
Dallo scorso luglio i clienti di Microsoft sono incentivati ad acquistare una sorta di ‘abbonamento’ per gli upgrading invece che acquistare periodicamente nuove licenze quando viene rilasciata una nuova release. Ciò si traduce in una spesa più piccola ma a cadenze più ravvicinate e quindi un esborso continuo e alla fine maggiore per i clienti e, dunque, in profitti più alti per Redmond.
Ricordiamo che questa stessa politica è stata indicata come una delle responsabili dell’empasse del mercato dell’hardware. Secondo alcune fonti le società con una larga base di installato hanno visto aumentare in maniera considerevole le spese per l’ ‘abbonamento’ al software Microsoft, decurantando i possibili acquisti hardware. Il tutto in un clima di mercato che presenta ancora pochi incentivi per il rinnovo del parco macchine avrebbe inciso, specie in Europa, sul volume d’affare dei produttori di PC.