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Microsoft studia il Windows per Mac?

Virtual PC arriverà  sui Mac con Intel, ma tempi e modalità  restano al momento non chiari. Queste le conclusioni cui si giunge scorrendo le varie dichiarazioni rilasciate nel contesto del Macworld dai responsabili di Microsoft e dagli osservatori del mondo Mac e Microsft.

Come noto Virtual PC, un programma di emulazione acquistato da Microsoft dalla gloriosa Connectix, non funziona sui nuovi Mac con processore Core Duo, questo a causa della particolare modalità  con cui opera Rosetta, il software che traduce le istruzioni PowerPC. La non compatibilità  di Virtual PC è stata confermata da Roz Ho.

Il capo del gruppo Microsoft che si occupa di software Mac ha però tenuto a precisare che il suo team ‘€œè al lavoro per verificare le strade da percorrere per portare Virtual PC su hardware con Intel. Ma prima – ha detto Ho – dobbiamo attendere che ci vengano consegnate le macchine rilasciate al Macworld per verificare che cosa è possibile fare’€.

Secondo Joe Wilcox, un analista di Jupiter Research, non c’€™è alcun dubbio che Virtual PC tornerà  sul Mac e, molto probabilmente, in versione ancora più efficiente di quanto non sia stato nel corso delle ultime versioni.

‘€œMicrosoft – ha dichiarato Wilcox ad alcuni media americani – ha tutto l’€™interesse a rendere i Mac compatibili con Windows. Ogni macchina in grado di far girare il suo sistema operativo è, potenzialmente, una copia venduta in più’€. La richiesta di macchine capaci di fare un doppio boot potrebbe essere molto alta se i dati raccolti da Jupiter Research sono esatti. ‘€œNegli Stati Uniti – dice Wilcox – il 21% delle aziende che hanno più di 10.000 dipendenti usano anche Mac OS X. Per queste imprese sarebbe molto interessante poter far girare tutti e due i sistemi operativi su una stessa macchina’€.

Secondo quanto si intuisce dalle dichiarazioni di Wilcox Microsoft potrebbe cogliere l’€™occasione delle macchine con Intel per creare un sistema che va al di là  dell’€™emulazione, rendendo i Mac compatibili con una qualche versione di Windows specialmente creata per il Mac o un’€™interfaccia software che superi il concetto dell’€™emulazione, questo, magari, in occasione che sarebbe offerta dal rilascio di Windows Vista. Il nuovo sistema operativo sarà , infatti, compatibile con la procedura di boot EFI impiegata dai Mac con Intel e Microsoft non dovrebbe fare troppi sforzi per far sì che i Mac possano diventare macchine a sistema operativo multiplo. ‘€œPer Microsoft – dice Wilcox – sarebbe come portare Apple nel suo campo aggiungendola alla lista dei suoi clienti hardware’€. E che Microsoft non consideri affatto i creare prodotti per Mac come uno sporcarsi le mani lo dimostra il patto quinquennale per Office. ‘€œRedmond – dice Wilcox – sta con il Mac perché fa soldi’€.

Una ragione più che valida, se non altro, per prendere in considerazione un efficiente sistema per far girare Windows su hardware Apple, sia che questo si chiamerà  Virtual PC o possa prendere un altro nome.

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