La vendita di musica, digitale e CD, su Internet potrebbe presto rivelarsi un terreno minato. Secondo quanto rivela una recente indagine di Jupiter Research, infatti, la crescita del mercato è destinata inevitabilmente ad accelerare ma le previsioni di qualche mese fa potrebbero essere comunque troppo ottimistiche.
Secondo Jupiter le vendite di musica on line entro il 2008 rappresenteranno il 26% del totale della spesa nel campo musicale negli USA totalizzando 3,3 miliardi di dollari, il triplo della spesa del 2003 ma al di sotto delle previsioni dello scorso anno.
I motivi dell’abbassamento delle previsioni sono dovuti a diversi fattori tra i quali la concorrenza di un sempre maggior numero di prodotti di intrattenimento e la pirateria musicale che continuerà ad essere particolarmente incisiva. Secondo la stessa indagine di Jupiter Research solo il 17% degli adulti hanno ridotto lo scambio illegale di file in conseguenza delle sempre più frequenti minacce di procedimenti legali.
La vendita di musica digitale vera e propria, come quella attuata attraverso i servizi di iTunes Music Store, inciderà ancora decisamente poco. Alla fine dell’anno il totale del fatturato non sarà superiore a 80 milioni di dollari secondo Jupiter.
In Europa la situazione continua ad essere incerta e certamente più involuta rispetto agli USA. Un segnale di speranza arriva dal fatto che, nonostante la bassa domanda di musica digitale legale e l’alta percentuale di scambio illegale, alcune grandi realtà cominciano a credere che anche nel vecchio continente si sta aprendo un mercato.