Napster continua a dibattersi tra le difficoltà . A testimoniarlo è il resoconto trimestrale della società californiana che per la prima volta nella sua storia ha denunciato un calo, seppure leggero, degli abbonati.
Secondo quanto riferito agli analisti e agli investitori il numero di sottoscrittori dei suoi servizi nel corso del secondo quarto che si è concluso a settembre, escludendo quelli abbonati presso le università (che hanno accordi specifici) è stato di 487mila contro i 508mila del trimestre precedente. La notizia, pur mitigata dal fatto che le perdite sono state inferiori a quelle dello stesso periodo dello scorso anno, è stata assunta dagli osservatori come la conferma che la società di Chris Gorog ha perso la battaglia dei negozi on line e che il futuro potrebbe riservare qualche svolta strategicamente rilevante.
Tra le opzioni allo studio la cessione del business, opportunità che Napster sta formalmente esplorando con il reclutamento di UBS Investment Bank per valutare possibili offerte del mercato. Un’altra ipotesi potrebbe essere la migrazione alla modalità sponsorizzata, con l’ascolto gratuito o il download di canzoni in cambio della visione di pubblicità . Napster sta facendo alcuni esperimenti in questa direzione con un sito web dedicato (che è cresciuto sensibilmente in termini di visite durante l’ultimo trimestre) e brani musicali scaricabili e pagati da sponsor.
Una terza direzione in cui Napster sembra credere molto è quella della telefonia. Nel corso del mesi scorsi Napster ha firmato accordi con realtà come Ntt DoCoMo e Cingular sperando che il futuro sia dei telefoni musicali.