Sale il fatturato, ma sale anche il deficit di bilancio. Questo quanto si può dedurre dalla presentazione dei risultati fiscali trimestrali di Napster che ieri ha annunciato i dati economici inerenti la propria attività .
Il servizio di vendita di musica on line, attualmente il maggior concorrente di Apple in questo ambito, ha sì aumentato del 188% il fatturato, ma vede anche triplicato il deficit che passa da 20 centesimi per azione a 60 centesimi per azione.
Tra i dati, che sembrano non avere colpito favorevolmente gli investitori, ci sono anche previsioni di crescita non entusiasmanti per i mesi a venire. Il primo quarto fiscale (che per Napster si concluderà a fine giugno), dice la dirigenza della società americana, mostrerà una crescita modesta, portando il fatturato dei 90 giorni a 19-21 milioni di dollari, solo poco più, dunque, dei 17,4 di marzo.
L’annuncio dei risultati fiscali non pare essere stato ben recepito dagli investitori. Nonostante il titolo NAPS avesse perso quasi il 27% per effetto dell’annuncio di un servizio di vendita di musica a prezzi scontati da parte di Yahoo, nel corso della notte ha continuato a perdere quota anche dopo che i dati economici erano stati resi pubblici. La concorrenza dei grandi gruppi con il rischio di una guerra dei prezzi sembrano avere fatto riemergere i timori che da sempre aleggiano sul business della musica on line ritenuto portatore di scarsi, se non inesistenti, profitti se preso in sé e slegato da altre attività più lucrose come, nel caso di Yahoo, un solido business on line o, di Apple, la vendita di hardware per l’ascolto dell’audio digitale.