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Nuovi PowerBook Apple, niente MPC 7448

Tra le maggiori novità  dei nuovi PowerBook rilasciati ieri c’è, sicuramente, l’uso di un nuovo processore con velocità  fino a 1.67 GHz.

Quale sia questo processore è, però difficile da dire anche se si sarebbe tentati di pensare che sia l’MPC 7448 prodotto da Frescale.

Annunciato lo scorso mese di settembre, il processore, segnato da novità  tecnologiche non indifferenti (come la circuiteria da 90 nanometri) avrebbe velocità  “superiori a 1.5 GHz” e in questo parrebbe compatibile con le caratteristiche, se non altro, del modello da 17 e da 15 pollici (che toccano gli 1.67 GHz). In realtà , molto probabilmente, il processore é il noto MPC 7447 in una versione con velocità  di clock incrementata che corrisponderebbe al 7447B. Il processore, una variante del 7447A già  usato dai portatili di Apple, non viene annunciato ufficialmente dal sito di Freescale, ma é presente in un PDF che lo descrive (in particolare per la velocità  di clock di 1.67 GHz) come il più probabile candidato ad occupare un posto sulla scheda madre dei nuovi laptop.

A far propendere per questa ipotesi sia la velocità  del bus, rimasta a 167 MHz mentre il 7448 l’avrebbe dovuta portare a 200 MHz, e la cache di secondo livello, ferma a 512 Kb quando invece il processore più recente dovrebbe toccare il MB.

Perchè Apple non ha scelto l’MPC 7448? Probabilmente per semplici ragioni di disponibilità . Freescale aveva fatto sapere a settembre che quantità  sufficienti per la commercializzazione in prodotti di fascia consumer del chip non sarebbe state disponibili che “entro la prima metà  del 2005”, una data che non appare compatibile con la disponibilità  quasi immediata delle macchine annunciata oggi da Apple.

Cupertino, in ogni caso, potrebbe anche avere fatto qualche altro calcolo nel valutare le specifiche del processore con cui dotare i PowerBook. Ad esempio potrebbe avere pianificato l’utilizzo dell’MPC 7448 per un successivo aggiornamento. I sensibili incrementi di prestazioni (derivanti dal bus più generoso e dalla cache raddoppiata) che potrebbero avere i PB che usassero un MPC 7448 sarebbero più che in grado di soddisfare un altro speed bump (magari a velocità  prossime ai 2 GHz) e consentire di creare tra oggi e il giorno in cui Apple sarà  “obbligata” a passare ai G5 un comodo cuscinetto di 12/14 mesi nel corso dei quali studiare soluzioni per implementare anche nei portatili il processore IBM se non attendere il rilascio del processore a 64-bit di Freescale.

Se sarà  questa la strada che Apple seguirà  o se, invece, non opterà  per un “salto generazionale” con un portatile G5, lo si potrà  dire solo fra qualche mese. Per ora quel che appare certo è che anche a fronte di un ritardo della versione per portatili del chip a 64-bit, l’ex divisione processori di Motorola offre alla casa della Mela ancora una soluzione pronta da adottare senza affanni e grattacapi. Una prospettiva di certo non sgradita dalle parti di One Infinite Loop.

Grazie anche a Christos Robotis

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